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editoriale
il caso di Ruby più degli altri inguaia Berlusconi
di Ada

Da una quindicina d'anni Berlusconi e le sue donne (molteplici) fanno ormai il contorno, spesso piuttosto divertito, di ogni importante notizia politica proveniente dall'Italia e diffusa su tanti giornali stranieri. Gli italiani a questo tipo di notizie sono da tempo abituati e quindi sanno fare ben più di altri osservatori le dovute analisi su eventuali esagerazioni o alterazioni dei fatti in discussione.

All'inizio sembrò che lo stesso Cavaliere si divertisse un mondo a diffondere notizie del genere: era una falsa impressione, ma vista la personalità in oggetto, non poteva essere esclusa. Poi le cose precipitarono e gli avversari giornalistici, politici e giudiziari non hanno potuto non trarne grande profitto. Berlusconi non è un anacoreta e non vuole neppure sembrarlo, non crede di far male se invita amici vari, meglio se accompagnati da belle donne, a qualche cena nelle sue innumerevoli dimore.

Ma non sempre le cose vanno nel giusto verso: superati i primi casi del compleanno della giovanissima figlia di un suo amico, poi quello un po' più complesso delle "escort" baresi o pugliesi in genere, ora sembra affacciarsi una nuova conclusione di una vicenda che appare più pericolosa delle altre. La "trappola" organizzata dai PM di Milano - con centinaia di intercettazioni telefoniche - è più insidiosa delle precedenti.

Per il momento Berlusconi rivela a tutti che si è felicemente fidanzato dopo la separazione tra lui e la moglie. Bene e complimenti. Ma sorge subito una domanda. Il presidente del Consiglio non è uomo da perdersi dietro problemi di poco conto: abituato ad affrontare, anche quando era soltanto un imprenditore con i fiocchi, vicende anche politiche di grande rilievo, non è riuscito a capire (del resto egli stesso va dicendo da anni di essere un perseguitato) che i giudici non gli perdonerebbero mai neppure una semplice contravvenzione figuriamoci un caso come quello di Ruby e annesse. E perché la fidanzata non lo ha messo sull'avviso e perché i suoi amici non buttano il telefono nel cestino?

articolo pubblicato il: 17/01/2011

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