Lucia Bosè, intervenuta in diretta alla trasmissione di Radio
Montecarlo "Alfonso Signorini Show", ha dichiarato di non aver
apprezzato la decisione della RTVE, la televisione statale
spagnola, di non trasmettere più corride nella fascia oraria
protetta, dalle sei del mattino alle dieci di sera, decretando
in tal modo la fine della corrida in televisione. L'attrice, che
per molti anni è stata moglie del torero Dominguín, non apprezza
una visione del mondo proibizionista, in cui si tende a proibire
troppe cose.
La Spagna si sta sempre più allontanando da quello spettacolo
che per secoli l'ha caratterizzata nel mondo, con decisioni
locali, come nelle Canarie, dove le corride sono vietate, in
Catalogna, dove lo saranno a partire dall'anno prossimo, e nel
Paese Basco, dove presto se ne discuterà; ora, con la perdita
della visibilità televisiva, un'altra stoccata si preannuncia
per quello che una volta era lo sport nazionale spagnolo.
A livello politico c'è stato un tentativo di proposta di legge
del PP alla Camera per obbligare la RTVE a trasmettere almeno
dieci corride all'anno, anche in considerazione che solo in
Catalogna è da tempo vietato l'ingresso sugli spalti di minori,
ma la proposta è stata rigettata con un solo voto di differenza.
Anche al Senato la maggioranza ha respinto la proposta di
dichiarare la corrida Bene di Interesse Culturale.
Importanti quotidiani già da tempo hanno abolito le pagine
dedicate alla corrida, in anni lontani più numerose di quelle
dedicate al calcio. Resta all'attenzione delle televisioni, in Spagna come nel resto d'Europa, la festa di San Firmín di Pamplona, ma sempre accompagnata dagli inevitabili commenti sul numero dei feriti.
Senza voler entrare nel merito della questione, è indubbio che
la Spagna si sta sempre più allineando ad altre Nazioni europee,
in molti casi addirittura superando, con leggi d'avanguardia,
altri Paesi tradizionalmente più avanzati in tema di diritti
umani.
Per chi è affezionato ad una certa idea della Spagna, magari
senza aver mai assistito ad una corrida, è un ulteriore
"rejonazo" - per utilizzare una terminologia in sintonia con
l'argomento - all'immagine tradizionale del Paese iberico. Ma da
tempo ormai Carmen non abita più lì, come, prima o poi, Siena sarà conosciuta esclusivamente per il panforte.
articolo pubblicato il: 11/01/2011 ultima modifica: 24/01/2011