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cronache
Il Teatro e il suo spazio

XII edizione del Teatro vivo di Bergamo


Il Teatro Vivo. Introduzione al Teatro Contemporaneo. XII edizione "Il Teatro e il suo spazio" A partire dal mese di dicembre 2010 torna l'appuntamento con il progetto di Alti Studi Teatrali "Il Teatro Vivo", organizzato da TTB - Teatro tascabile di Bergamo - Accademia delle Forme Sceniche e promosso e sostenuto dal Comune di Bergamo - Assessorato alla Cultura.

7 conferenze, 1 laboratorio teatrale, 1 spettacolo ed 1 film per indagare il rapporto tra il teatro e il suo spazio, tema della XII edizione. Lo spazio non è semplicemente uno degli elementi dalla cui combinazione nasce il teatro. E' la cristallizzazione delle relazioni a teatro: in primo luogo quella tra spettacolo e spettatori, ma non solo. Al tempo stesso, lo spazio è uno dei principali strumenti per alterare, manipolare e trasformare queste relazioni. E il teatro è un'arte relazionale: la sua base sono le relazioni che si instaurano tra le persone, sia tra le persone in scena, sia tra la scena e gli spettatori e perfino tra gli spettatori. Per spazio del teatro si intende innanzitutto lo spazio architettonico, ma anche lo spazio nuovo che può essere creato per uno spettacolo, come negli assetti sempre diversi dei lavori del Teatr-Laboratorium di Grotowski e, adesso, di tanti teatri "diversi". Ed è lo spazio determinato dalle azioni degli attori, dalla loro consapevolezza reciproca. Può essere uno spazio rigido, come quello del teatro all'italiana, con palchetti e palcoscenico. Può essere uno spazio flessibile, come quello di tante sperimentazioni architettoniche novecentesche. Può essere uno "spazio vuoto" come quello a cui Brook ha dedicato il suo libro più importante. Può essere uno spazio trasformato da una rappresentazione, come lo spazio quotidiano delle nostre piazze e delle nostre vie, quando viene occupato e trasfigurato da uno spettacolo per spazi aperti. Un uso duttile e sempre diverso dello spazio fa profondamente parte delle tradizioni del Teatro Tascabile. Perciò si è deciso di dedicare questa rassegna al teatro e al suo spazio, anzi: ai suoi molti possibili spazi, in tutte le loro accezioni.

Ad incrementare il valore dell'iniziativa (oltre alla consolidata combinazione tra gratuità delle iniziative e presenza di personalità di spicco del panorama teatrale contemporaneo) quest'anno Teatro Vivo, nell'edizione dedicata allo "spazio", si distingue per l'ulteriore volontà di mettersi a servizio del territorio, testimoniata dall'utilizzo di nuovi spazi cittadini. Grazie alla collaborazione con l'Assessorato alla Cultura e Spettacolo del Comune di Bergamo, la seicentesca Porta S. Agostino farà da scenario a 3 degli incontri in calendario, mentre nel quartiere di Monterosso verrà rappresentata l'ultima produzione spettacolare del TTB.

La Rassegna, come di consueto strutturata in due periodi (prima parte - dicembre 2010, seconda parte - fine gennaio, inizio marzo 2011) si apre con l'ultima produzione spettacolare del TTB, "Messieur, che figura!", in programma sabato 4 dicembre alle ore 15.30 in Piazza Pacati, Quartiere Monterosso (in collaborazione con l'associazione ProPolis e con il Patrocinio della Circoscrizione III di Bergamo). A seguire, numerosi gli studiosi e i protagonisti di rilievo della scena teatrale contemporanea che anche quest'anno il pubblico potrà incontrare gratuitamente: César Brie, una delle figure centrali del Teatro di ricerca; Prof. Roncalli di Montorio, esperto in Etruscologia e Antichità Italiche; Prof. Nicola Savarese, studioso delle dinamiche di incontro fra teatro occidentale e teatri orientali e iniziatore delle note "conferenze-spettacolo"; Raimondo Guarino, insegnante di Storia dello Spettacolo all'Università RomaTre; Luca Ruzza, scenografo e media architect, direttore dell'Open Lab Company di Roma; Carla Arduini, dottore di ricerca in generi letterari e redattrice editoriale. Completano la proposta, la proiezione del film "Casa Verdi", in collaborazione con Lab80 Film ed il laboratorio "L'attore e lo spazio", tre giorni di lavoro pratico sull'arte dell'attore condotto da César Brie. Ultimo appuntamento giovedì 3 marzo, sempre con la compagnia del TTB, che chiuderà con una conferenza peripatetica sul teatro in spazi aperti (in collaborazione con la Prof.ssa Bernadette Majorana - Professore associato di Discipline dello spettacolo - Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell'Università degli Studi di Bergamo).

LA PARTECIPAZIONE A INCONTRI, SPETTACOLO E PROIEZIONE È GRATUITA Porta Sant'Agostino, Città Alta (Bergamo) Piazza Pacati, Quartiere Monterosso (Bergamo) Sede TTB, Ex-monastero del Carmine, P.zza Mascheroni ang. Via Boccola, Città Alta (Bergamo) Per ragioni di capienza, il numero di partecipanti agli incontri che si terranno nella sede del TTB e in Porta Sant'Agostino è limitato. Si consiglia di prenotare.
LABORATORIO - L'ATTORE E LO SPAZIO Numero massimo di partecipanti: 15, durata: 3 giorni, Costo 80€
INFORMAZIONI E ISCRIZIONI TTB - Teatro tascabile di Bergamo, tel. 035.242095, cell. 320.5577069 info@teatrotascabile.org, www.teatrotascabile.org

IL TEATRO VIVO 2010/2011. Programma dettagliato

Sabato 4 dicembre, ore 15.30 - Piazza Pacati (Quartiere Monterosso) MESSIEUR, CHE FIGURA! Spettacolo: TTB - Teatro tascabile di Bergamo Lo spettacolo è un dialogo fatto di salti mortali, di finti schiaffi e pugni. Fatto di lombardo, di francese maccheronico, di un italiano aulico che si scontra con i costumi da clown e gli schiaffi da circo. Fatto di ritmo e di prodezze. Fatto di poesia materiale. Perché Bianco e Augusto sono clown e se questo può sembrare poca cosa, o un tema troppo semplice per uno spettacolo, è solo perché non sempre si riconosce la complessità del comico. Che è la base stessa del teatro. Spettacolo organizzato dall'associazione ProPolis con il Patrocinio della Circoscrizione III di Bergamo.

Martedi 7 dicembre, ore 18.00 - Sede TTB DAL SALTIMBANCO A ORFEO (O DELL'ANALFABETA POLIGLOTTA) Conferenza: Prof. Francesco Roncalli di Montorio L'incontro intende orientare la riflessione sui seguenti punti principali: - Il peculiare status della più antica arte teatrale dell'Italia pre-romana (a partire dal VII sec. a.C.) nel suo rapporto originario con le arti figurative: con l'esigenza di raccontare per immagini e gesti prima che con parole, per sintagmi iconografici prima che con frasi, e di capire "guardando" (il teatro è per eccellenza e primariamente "il luogo dove si guarda"); - il carattere translinguistico e transculturale del messaggio così elaborato; - il nesso originario dell'azione teatrale con le sfere del sacro e del politico, base a sua volta di una sostanziale condivisione di spazi, aperti e non (o precariamente) strutturati, che solo con l'andar del tempo si vengono "specializzando", pur senza mai perdere i segni di una religio capace di trasferire il giuoco scenico al rango del racconto mitico. Prof. Francesco Roncalli di Montorio. Laureato a Roma in Etruscologia e Antichità Italiche, con Massimo Pallottino, nel 1961. Libero Docente nella stessa materia nel 1973 e poi professore Ordinario dal 1980. Ha insegnato alle Università di Salerno, Perugia e Napoli "Federico II". Ha lavorato, dal 1963 al 1980, presso i Musei Vaticani in qualità di Direttore del Reparto di Antichità etrusco-Italiche e, per tre anni, di Direttore Generale. Ha diretto scavi nella necropoli etrusca di Orvieto e organizzato mostre archeologiche su Etruschi e Umbri in Italia (Perugia) e all'estero (Vaticano, Budapest, Cracovia, S. Pietroburgo e New York). Le sue ricerche si sono rivolte principalmente a temi di arte (pittura, bronzistica), religione etrusca (ritualità, mito), lingua e scrittura etrusca, nonchè alla civiltà degli Umbri. Si è occupato inoltre del rapporto fra cultura orale e civiltà della scrittura e, all'interno di questo, tra azione mimica e scenica e trasmissione del racconto mitico.

Martedi 14 dicembre, ore 18.00 - Sede TTB SHAKESPEARE E LO SPAZIO DEL SUO MARE Conferenza con figure: Prof. Nicola Savarese Come affermò il grande Mark Twain e, dopo di lui, Giuseppe Tomasi di Lampedusa (autore de Il Gattopardo), tutte le notizie certe su Shakespeare "potrebbero stare in una mezza paginetta". E tutto il resto? Tutto il resto sono i fiumi e gli oceani dei suoi numerosi drammi: Amleto, Macbeth, Romeo e Giulietta, Re Lear, Otello, Riccardo III, La tempesta... Come colmare il divario tra i drammi shakespeariani che hanno inondato (concimando per sempre) la nostra cultura e le poche notizie che restano (solo tracce e indizi) sul genio che li ha creati? Stephen Greenblatt, uno dei massimi studiosi di Shakespeare che ha curato l'edizione completa delle sue opere, in una singolarissima biografia del genio di Stratford, dilata "la mezza paginetta" a tutti i confini possibili. Sul filo di questo e di altri libri, con immagini d'epoca, film e riprese teatrali, ricorrendo alla storia materiale del teatro com'era (un divertimento popolarissimo e una serie di magnifiche tecniche, prendendo ad esempio la rivalità fra giovani e vecchi nell'Amleto e in Re Lear), inseguiamo il signor Scuotilancia e il suo paradosso: come ha fatto Shakespeare a diventare Shakespeare? Prof. Nicola Savarese. Studioso delle dinamiche di incontri fra teatro occidentale e teatri orientali, ha insegnato nelle università di Kyoto, Montreal, Parigi, Lecce, Bologna e Roma. Ha lungamente viaggiato in Oriente e soprattutto in Giappone dove ha vissuto due anni. È stato invitato per un anno come scholar al Getty Research Institute di Los Angeles. Sul rapporto fra teatri occidentali e asiatici ha pubblicato: "Teatro e spettacolo fra Oriente e Occidente" (Laterza, Roma-Bari 1992, vincitore nel 1994 del Premio Pirandello del premio Diego Fabbri) e, in collaborazione con Eugenio Barba, "L'arte segreta dell'attore" (Ubu libri, Milano 1996) tradotto in molte lingue. Ha curato al Colosseo la mostra "In Scaena", sul teatro romano antico e il relativo catalogo. Dalla fondazione, nel 1980, è membro permanente dell'ISTA (International School of Theatre Anthropology). Nicola Savarese ha dato inizio alle conferenze-spettacolo note internazionalmente.

Martedi 21 dicembre, ore 18.00 - Sede TTB LO SGUARDO DEL TEATRO SULLA VITA DEI LUOGHI Conferenza: Prof. Raimondo Guarino La ricerca di spazio vitale degli uomini di teatro incontra e modifica da secoli luoghi e ambienti. Nell'economia attuale dello spettacolo l'azione teatrale crea relazioni specifiche con la realtà materiale e culturale dei luoghi e delle comunità, oltre la neutralità protetta della scena. L'esporsi e il dilatarsi del lavoro teatrale negli spazi quotidiani è stato caratterizzato negli ultimi decenni da tecniche innovative delle tradizioni del teatro di strada. Variamente classificate ("site-specific theatre", "community drama", "trasformazione transitoria dello spazio pubblico"), queste tecniche si basano sulla rivoluzione della vita del teatro vissuta da alcuni gruppi storici del secondo Novecento (Living Theatre, Odin Teatret) e su esperienze peculiari delle arti visive e dell'attivismo politico. L'intervento si propone una ricognizione sommaria di questi fattori e l'analisi di esperienze e posizioni attuali che ne sono derivate. Con l'ausilio di documenti video sarà ripercorsa dall'interno l'esperienza del progetto "Città Invisibili" del Teatro Potlach (Fara Sabina - Italia). Prof. Raimondo Guarino. Ha insegnato nelle università di Cagliari e Bologna e insegna attualmente Storia dello Spettacolo nell'Università Roma Tre. Ha collaborato alla direzione artistica del festival di Santarcangelo nel 1985-87 e al festival Crisalide (Forlì) dal 1997 al 2008. Ha partecipato al progetto "Città Invisibili" del Teatro Potlach dal 1991 al 2006. Ha pubblicato sul tema degli spazi del teatro le raccolte di studi "Teatro dei luoghi" (Gatd, 1998) e "Teatri Luoghi Città" (Officina, 2008). Tra i suoi libri recenti "Il teatro nella storia" (Laterza, 2005) e "Shakespeare: la scrittura nel teatro" (Carocci, 2010).

Lunedi 31 gennaio, Martedi 1 e Mercoledi 2 febbraio - Sede TTB L'ATTORE E LO SPAZIO Laboratorio con César Brie Lo spazio scenico e gli attori: la scena in quanto soglia. Lo spazio della memoria, il tempo sulla scena. Quattro giorni di seminario pratico sull'arte dell'attore. Numero chiuso. A pagamento.

Martedi 1 febbraio, Ore 18.00 - Porta Sant'Agostino DALLO SPAZIO FISICO ALLO SPAZIO MENTALE, STRATEGIE PER UN NUOVO SPAZIO DEL TEATRO Conferenza: César Brie César Brie affronta la tematica dello spazio dal punto di vista dell'attore: lo spazio creato dalla voce, lo spazio creato dalle relazioni e dagli appuntamenti con i compagni in scena, il modo in cui l'attore vive lo spazio messo a punto da architetto e regista. Quello di César Brie è sempre stato un teatro che si interroga sul presente e che si caratterizza per l'essenzialità della scena e la centralità dell'attore. Un teatro che approfondisce la necessità di un ritorno alle origini, alla propria terra e lingua. E le risposte diventano metafore sceniche e poetiche. Un teatro, come afferma lo stesso regista "dove tutti i morti appaiono, dove il tempo si annulla, dove ti vedi bambino: un luogo di alchimia sorprendente per compiere un viaggio attraverso il tempo, il ricordo, la memoria". César Brie. È una delle figure centrali del contemporaneo teatro di ricerca. E' stato tra i fondatori negli anni '70 della Comuna Baires, in Argentina, esperienza che si è poi conclusa nel dramma dell'esilio. Nel '75 ha fondato il Collettivo teatrale Tupac Amaru presso il Centro Sociale Isola di Milano. Dopo l'incontro, nel 1980, con Iben Nagel Rasmussen dell'Odin Teatret, partecipa alla fondazione del gruppo Farfa e al confronto diretto con l'esperienza dell'Odin Teatret e di Eugenio Barba. Nel 1991 fonda in Bolivia, a Yotala, il Teatro de Los Andes.

Martedi 8 febbraio, ore 18.00 - Porta Sant'Agostino LA SCENA IMMATERIALE Conferenza: Luca Ruzza Due le tematiche dell'incontro: - Nuove spazialità e tecnospettacolo interattivo. Drammaturgia ed ipertesto si uniscono, i segni si espandono in un ambiente immersivo composto da una partitura avvolgente di parole, suoni, gesti ed immagini; - Scenografia elettronica e di processi multimediali. Verranno presentati materiali video inediti, dalle performance di Cage degli anni '60 alle ultime ricerche di Heiner Goebbels (Stifters Dinge a Performative Installation). Luca Ruzza. Scenografo e media architect. Nato a Roma nel 1959, vive e lavora in un atelier progettato da lui stesso a nord di Roma dove dirige l'Open Lab Company, centro di sperimentazione e produzione di scenografie e spazi virtuali. Insegna Scenografia Virtuale alla Prima Università degli Studi di Roma "La Sapienza". Le sue opere sono state allestite e presentate in Gran Bretagna, Danimarca, Italia, Francia, Spagna, Finlandia, Austria, Svezia, Germania, Olanda, Svizzera, Colombia, Brasile, Norvegia, Stati Uniti e Qatar. Premio ARCE Europeo nel 1998 per l'architettura innovativa con il progetto dell'Atelier di produzione dove lavora dal 1990. Membro stabile del progetto Hyperopticon-Danimarca e del TAFT-Norway. Autore di pubblicazioni sullo spazio del teatro e sulla scenografia virtuale, produttore di progetti multimediali a larga scala, utilizza e sperimenta tecnologie innovative per il trattamento e la fruizione dell'ambiente "immagine". Studioso della percezione umana coniuga l'attività produttiva con una intensa programmazione di incontri e di studio sull'argomento.

Venerdi 25 febbraio, ore 18.00 - Porta Sant'Agostino IL TEATRO NELLO SPAZIO DEL RICORDO Conferenza: Carla Arduini C'è un posto unico, a Bologna, un posto in cui da quasi ottant'anni si sedimentano frammenti di vita e d'arte di attori e attrici che qui vengono a passare gli anni della loro vecchiaia, trasportando tra queste eleganti mura l'inestimabile patrimonio artistico, umano e storico del loro vissuto: la Casa di riposo Lyda Borrelli. Nata per iniziativa dell'impresario teatrale Adolfo Re Riccardi e di artisti e scrittori del calibro di Edoardo Boutet, Giuseppe Giacosa o Flavio Andò, la Casa Borelli fu inaugurata nel 1931. In essa hanno soggiornato attori del calibro di Bella Starace Sainati (la regina del Grand Guignol italiano, poi coinvolta nel processo di rinnovamento del teatro italiano nel segno della regia), artisti che poi, alla loro morte, hanno lasciato in custodia all'istituzione lettere, documenti, fotografie; un materiale prezioso che spalanca le porte di un immateriale teatro della memoria, uno spazio vastissimo in cui attori ormai dimenticati continuano imperterriti a recitare i loro spettacoli. In questo spazio polveroso ci addentreremo, sul filo della nostalgia, cercando schegge di un passato ancora vivido. Ancora vivo. Carla Arduini. Attualmente assegnista presso l'Università degli Studi dell'Aquila, è dottore di ricerca in Generi Letterari presso l'Università degli Studi dell'Aquila, titolo conseguito con una tesi sui rapporti tra Grand Guignol italiano e Grand Guignol francese. Redattrice editoriale, ha collaborato con le case editrici "Voland" e "Nutrimenti" di Roma e dal 2003 è segretaria di redazione dell'Annale "Teatro e Storia" (Roma, Bulzoni). Collabora e ha collaborato con i siti www.mangialibri.com (di cui è vice-direttore) e www.lettera.com. Alcuni dei suoi racconti hanno vinto premi letterari nazionali. In corso di pubblicazione, presso Bulzoni, è il saggio "Il lato sinistro del teatro. Storia del Grand Guignol italiano".
A seguire, con la collaborazione di Lab80 Film: PROIEZIONE DEL FILM "CASA VERDI" Regia: Anna Franceschini. Fotografia: Pierluigi Laffi. Suono: Simone Olivero e Paolo Benvenuti. Montaggio: Maurizio Grillo. Produzione: Gabriella Manfrè e Nicola Zappa per Invisibile Film e Donata Schiannini. Italia, 2008. Durata: 52'. A Milano esiste un monumento storico speciale e unico al mondo: si chiama Casa Verdi ed è la casa di riposo per musicisti voluta e fondata da Giuseppe Verdi nel 1899 «nella quale raccogliere e mantenere persone dell'uno o dell'altro sesso addette all'Arte Musicale, che siano cittadini italiani e si trovino in stato di povertà». Nei suoi saloni affrescati vivono oggi quasi sessanta persone: musicisti, cantanti lirici, ballerine classiche e direttori d'orchestra.

Giovedi 3 marzo, ore 13.00 - Sede TTB TECNICA E POESIA DEL TEATRO IN SPAZI APERTI Conferenza peripatetica: TTB - Teatro tascabile di Bergamo Ancora oggi viene classificata come "tradizione irrisolta" quella categoria della ricerca teatrale che, almeno dagli anni '70, viene definita "teatro in spazi aperti". La riflessione sul teatro, la consapevolezza culturale che se ne ha e perfino quella del mestiere, ha allontanato il teatro di strada dai critici e dalle istituzioni relegandolo quasi ad un «teatro minore». Ma spesso è ad esso che gli uomini di teatro si rivolgono ogni volta che si misurano con il senso delle loro scelte artistiche. Il TTB ha cercato, con i suoi spettacoli e con i suoi Festival, di continuare quell'inquieto filo rosso che è il "teatro fuori dai teatri" e che percorre il secolo scorso fino ai giorni nostri: da Jacques Copeau, al Living Theatre ed allo stesso Odin Teatret. Nel corso dell'incontro verranno analizzate le intersezioni insite nello spettacolo in spazi aperti tra spettatore (sede od oggetto del lavoro drammaturgico), spazio (la sua interpretazione "geografica" ma anche la sua stratificazione in valori di storia, significati mentali e simbolici) e l'attore (il vero e principale soggetto drammaturgico). In collaborazione con la Prof.ssa Bernadette Majorana - Professore associato di Discipline dello spettacolo - Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell'Università degli Studi di Bergamo.

articolo pubblicato il: 01/12/2010

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