Ci sono momenti politici nei quali appare difficile capire il senso di alcune affermazioni e di certe linee. In queste poche settimane che mancano alla fine di un 2010 turbolento e irritante - diciamolo pure - per tutti, si stanno però giocando le fortune di alcuni personaggi di spicco della politica italiana. Quel che si decide ora avrà probabilmente conseguenze importanti per i prossimi anni e serie ricadute sulla vita di noi tutti. Il conflitto tra Berlusconi e Fini è giunto alla conclusione prevista : non vi sarà mai alcun accordo soprattutto dopo la richiesta del presidente della Camera di dimissioni del premier : è inutile aggiungere che soltanto in Italia può accadere una cosa del genere, cioè che una persona eletta per tutelare tutte le parti in causa, all'improvviso sceglie di prendere posizione e di schierarsi apertamente contro un preciso avversario. Neppure nelle democrazie di primo pelo ciò può accadere senza conseguenze: da noi certamente questa incredibile vicenda sarà di utile suggerimento per la scelta dei futuri presidenti dei due rami del parlamento oppure di una sacrosanta modifica dei regolamenti delle due Camere.
Il presidente Fini "ha chiesto in un comizio a Berlusconi" di dimettersi, eppure per anni ne ha sostenuto la politica e le scelte : anch'egli è responsabile perciò di tutte le cose sbagliate fatte dagli ultimi governi e non può dire che non aveva voce in capitolo anche quando era segretario del MSI e poi di AN. Tutto ciò alla fine di un lunga e logorroica tiritera su quel che farà il suo nuovo partito in programmi e opere, offrendo peraltro di appoggiare il partito di Berlusconi, ma con un nuovo programma e con nuove idee. Il premier non ci ha pensato due volte a dire di no, subodorando la solita "trappola" del logoramento continuo. Andrà in Parlamento e continuerà a governare fino a quando glielo permetteranno i numeri. Poi si vedrà.
In sostanza la tanto attesa nascita del nuovo partito finiano non ha dato al promotore i risultati sperati anche dagli avversari storici di Berlusconi. Si assuma la responsabilità di far cadere il Governo,dicono a Fini e lo appoggeremo. Ma noi ci domandiamo se fino ad ora ciò non è accaduto un motivo ci deve essere. Fini sa che Berlusconi fin quando avrà anche un voto in più non accetterà mai governi tecnici e armamentari del genere e non concederà alcuna nuova legge elettorale: e quindi teme di far la fine del suo predecessore a Montecitorio: Bertinotti spazzato via col suo partito in una "notte di tregenda" elettorale. E allora si dovrà aspettare la prossima primavera e poi si andrà a votare, anche se il leghista Bossi vorrebbe stringere i tempi: ma non è aria di "forconi padani"almeno per il momento.
articolo pubblicato il: 09/11/2010