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teatro
"Ci ho da fare"

al Teatro Agorà di Roma


TERZO MILLENNIO IL VIOLANGELO Associazione Culturale Compagnia Teatrale

CI HO DA FARE riflessioni tragicomicosatiriche fuori dal coro di VIOLETTA CHIARINI

dal 5 Novembre al 17 dicembre 2010 in scena solo di venerdì

Teatro Agorà via della penitenza, 33

Una picconata al politically correct, uno spettacolo per chi crede ancora nella cultura del buon senso La giornata di una donna che si agita senza apparente costrutto, lasciandosi schiacciare dai piccoli problemi della sua realtà quotidiana che lei enfatizza. Nel racconto dei suoi guai esistenziali, la protagonista prende involontariamente in giro se stessa ed esplora l'attualità in tutti i suoi aspetti, considerandola da un'ottica completamente nuova e assolutamente controcorrente, ironizzando, spesso inconsapevolmente, sui temi più scottanti, in una sorta di lucido delirio che rispecchia certe nevrosi della donna di oggi. Nelle sue frenetiche rutilanti riflessioni ad alta voce evoca vari personaggi. Con alcuni di essi dialoga in modo vivace e spesso polemico.

Il testo è tra i vincitori del Premio Teatrale "Fersen 2004". Ha vinto poi il premio U.N.I.A.C. 2005 per il teatro (Unione Ital. d. Ass.ni Cult.li) ed è stato pubblicato nel 2006 da "Editoria & Spettacolo" nella collana "Percorsi". Il suo nucleo primitivo è nato da un'improvvisazione comica di Violetta Chiarini durante un seminario teatrale condotto da Caterina Casini, che ne ha poi curato la messa in scena per "Schegge d'Autore- Premio Mario Ponchia 2001", svoltosi a Roma, in cui lo spettacolo, presentato in versione ridotta per le esigenze della rassegna, ottenne la più alta votazione del pubblico e la segnalazione della giuria. Ora va in scena per la prima volta nella sua stesura integrale, costituendo quindi una novità assoluta, e sempre nella forma essenziale che distingue, nell'odierno panorama teatrale, il teatro di questa autrice interprete, caratterizzato dal recupero della propria funzione allusiva: "Un teatro allo stato puro. Una teatralità non omologata" (Fernando Bevilacqua). Come in altri lavori di Violetta Chiarini, la critica concorda nel riconoscere all'autrice-interprete la particolare capacità di dar vita sulla scena a personaggi che il pubblico riesce immediatamente a rappresentarsi, cogliendone facilmente l'aspetto fisico e il carattere, con tutti i tic, le manie e le fobie. "Vi divertirete vivendo la casalinghitudine dolceamara di Violetta Chiarini", scrive, tra l'altro, Ugo Ronfani nella prefazione del libro dedicato al premio Fersen. Eccone alcuni estratti dalla motivazione: "...brio, ironia e attenzione per gli aspetti tragicomici del microcosmo famigliare...Il quadro di una crisi che conduce a un'iperattività fatta di frustrazioni e di sogni proibiti sfocia in una comicità contagiosa..."

Nell'attuale mondo dello spettacolo italiano, la satira, quasi sempre monotematica e a senso unico, trova finalmente una voce alternativa e veramente "fuori dal coro". Citiamo dalla rivista teatrale on line "IN/SCENA", luglio 2007: "...La brillante interpretazione dei personaggi che la Chiarini rievoca, anzi visualizza in palcoscenico, offre composizioni espressive scenicamente interessanti, scaturite dalle molteplici possibilità interpretative date dalla descrizione pastellata dei caratteri. E ciò lavorando su più registri: quello dell'esposizione, quello della narrazione d'azione e quello dell'interpretazione dei personaggi evocati, dimostrando che nel teatro il gioco interpretativo divertente ed efficace è strumento di comunicazione dell'attore col suo pubblico, laddove quest'ultimo acconsente ad un coinvolgimento esistenziale e subliminale: intravedendo nel divertimento la centralità dell'applauso, quale effetto catartico, copiosamente rivolto all'interprete. La progettualità scritturale di Violetta Chiarini ... si rafforza in quel calembour d'intrighi, e relative complicazioni, che diventano- amabilmente- armamentario scenico con il quale arrivare al cuore, pulsante e pensante, della platea." (Vincenzo Sanfilippo) Per chi è privo di idee preconfezionate, slogan correnti, pregiudizi vari e luoghi comuni, uno spettacolo tutto da godere.

Interpretazione, regia, musicologia, costumi e attrezzi di scena di Violetta Chiarini
Assistente alla regia Claudio Gnomus
Canzoni scritte e cantate da Violetta Chiarini
Composte con l'amichevole aiuto di Mario Migliardi
Arrangiamenti ed esecuzioni musicali di Antonello Vannucchi
Direzione tecnica Walter de Angelis

articolo pubblicato il: 05/11/2010

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