Uno storico della scienza dell'Università di Manchester, Jay Kennedy, ha decifrato il cosiddetto "Codice Platone", che permette di leggere i messaggi segreti della cui esistenza già si sospettava da tempo e che sono stati oggetto di intense polemiche. Questi messaggi rimangono occulti negli scritti del grande filosofo, che è stato definito l'Einstein dell'età d'oro della Grecia classica ed il cui lavoro è stato una dei pilastri della cultura e della scienza occidentali.
Le scoperte di Jay Kennedy rivoluzionano alcuni aspetti della storia delle origini del pensiero occidentale. Platone utilizzò modelli regolari di simboli, ereditati dagli antichi seguaci di Pitagora. I codici occulti mostrano che, in alcuni aspetti, Platone anticipò la rivoluzione scientifica duemila anni prima di Isacco Newton, scoprendo il concetto più importante di questa rivoluzione, che cioè il "libro della natura" è scritto in linguaggio matematico.
I libri di Platone hanno svolto un ruolo essenziale nella cultura occidentale, ma sono misteriosi e terminano con enigmi. Nell'antichità, molti dei suoi seguaci ebbero ad affermare che i libri del maestro contenevano livelli occulti di informazioni, camuffate in un codice segreto, ma queste affermazioni sono state respinte dagli studiosi moderni. Ciò nonostante, Kennedy ha dimostrato in maniera rigorosa che i libri contengono effettivamente codici e simboli e che decifrandoli di mostra la filosofia occulta di Platone. Si tratta di una vera scoperta e non di una semplice interpretazione.
La scoperta potrebbe cambiare diversi aspetti della storia antica del pensiero occidentale, specialmente la storia della matematica e delle scienze, quella della musica e soprattutto quella della filosofia.
Oggi sembra chiaro che Platone non disegnò i propri messaggi segreti per semplice svago intellettuale, bensì per la propria sicurezza. Le sue idee erano una pericolosa minaccia per la religione greca; affermava che le leggi della matematica e non gli Dei regolano l'universo, cosa molto temeraria in quell'epoca. Socrate, il suo maestro, era stato condannato a morte per questioni molto meno dirompenti. La clandestinità era normale nei tempi antichi, specialmente quando le teorie scientifiche contravvenivano ai dogmi religiosi. Per Platone si trattava di una questione di vita o di morte; codificare le idee più polemiche in un sistema segreto di segni era l'unico modo di lasciarne traccia e al contempo mettersi in salvo.
Platone ebbe una vita difficile, anche se affascinante. Nacque quattro secoli prima di Cristo, scrisse trenta libri e fondò la prima Università del mondo, l'Accademia. Si convertì nel primo grande teorizzatore dell'amore romantico (da cui il temine amore platonico) in opposizione ai matrimoni combinati per ragioni politiche o economiche e difese l'omosessualità. La sua vita non fu facile, sia per le sue idee che per gli accadimenti che gli toccò vivere, come quando fu catturato dai pirati e fu liberato dalla schiavitù perché i suoi amici si dettero da fare per riscattarlo.
Dobbiamo dire grazie alla filosofia platonica se, nei millenni, l'uomo ha saputo difendere la potenza della saggezza davanti alla forza delle armi e se i nostri eroi sono i poeti, i filosofi, gli scienziati.
articolo pubblicato il: 20/09/2010