"Siamo convinti che tra le riforme introdotte nell'era berlusconiana, quella elettorale sarà una delle poche o pochissime, che sarà mantenuta insieme con le portentose norme per il voto agli italiani all'estero ai quali non importa nulla delle tasse in Italia perché le pagano solo nel loro Paese." Così scrivevamo nel giugno del 2006 all'indomani della vittoria per poche migliaia di voti dell'"Ulivo" di Prodi e compagnia, una legislatura durata solo due anni e finita impietosamente con la successiva travolgente vittoria del "trio" Berlusconi, Bossi, Fini.
La legge definita
"porcellum" voluta e gradita dai partiti postcomunisti e statalisti anche se redatta e pensata dal leghista Calderoli, non è riuscita ad eliminare neppure lontanamente i vecchi mali della politica italiana -soprattutto nel periodo della cosiddetta Prima Repubblica-- con le conversioni improvvise, di questo o quel "capetto" locale o nazionale , verso obiettivi più belli o avventurosi.
Eppure questa maledetta legge che ha tolto ai cittadini la possibilità di scegliersi i propri parlamentari e di creare così una nuova classe dirigente politica accettabile ( per il fatto che deputati e senatori dovrebbero rispondere del loro operato direttamente ai propri elettori e non ai vertici dei partiti ) rischia di restare in vita perché in questo momento è l'unico spauracchio che impedisce a Fini e alle stesse sinistre di pregustare la sconfitta di Berlusconi Premier. E' il premio di maggioranza - previsto dalla legge - che è in palio e il PDL farà di tutto per impedirne la soppressione.
Poche parole sulla richiesta di dimissioni di Fini da presidente della Camera. Scontato il rifiuto del già segretario del MSI e poi di AN di rinunciare a tale ruolo, e dal suo punto di vista si può pure capire. Vale invece la pena rilevare e ricordare che Napolitano è stato a sua volta presidente della Camera. Ci domandiamo cosa avrebbe fatto se all'epoca fosse andato in rotta con il suo partito, il PDS. E se avesse fondato un partito o qualcosa di simile contro Occhetto. Ipotesi impossibile - si dirà giustamente - ma l'interrogativo rimane. Noi diciamo la nostra: si sarebbe dimesso e avrebbe ricevuto il plauso di tutta l'assemblea di Montecitorio e forse anche apprezzamenti dagli elettori.
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articolo pubblicato il: 08/09/2010