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opinioni e commenti
vuvuzelas e flash crack

in economia servirebbe una nuova Bretton Woods

di Vittorio Sordini

Anche questa volta il campionato del mondo di calcio si è concluso ed è stata decretata la squadra campione del mondo. La vera novità di questa edizione del campionato mondiale di calcio sono state le " vuvuzelas ", le terribilmente assordanti trombette che hanno accompagnato incessantemente gli incontri di calcio disturbando le telecronache. Al pari delle vuvuzelas i giornalisti sportivi si sono impegnati nel tentativo di riempire il vuoto con delle considerazioni interessanti ed intelligenti sfruttando quel palcoscenico che è stato negato agli altri 60 milioni di commissari tecnici italiani della nazionale di calcio, trattenuti a casa dai loro impegni quotidiani (stipendio, bollette, addebito della carta di credito ecc.) Tuttavia bisogna riconoscere alle vuvuzelas del calcio che i loro commenti sono praticamente innocui.

Ben altro peso hanno le vuvuzelas che si occupano di economia e dei mercati finanziari, che di danni ne producono parecchi. Per galvanizzare l'attenzione degli affamati lettori non esitano a dare notizie con enfasi. Con la diretta conseguenza che i cicli economici diventano di 48 ore.

Per esempio qualche giorno fa un'importante società comunicava che, secondo le proprie rilevazioni, era previsto un rallentamento della crescita economica a partire dalla Cina: la notizia determinava una imbardata di quasi tutte le borse mondiali. Dopo circa 48 ore il Fondo Monetario Internazionale comunicava le proprie stime al rialzo per le economie mondiali. Chi avrà ragione? Forse sarebbe meglio domandarsi a chi facesse comodo la prima delle due rivelazioni.

Ritornando al campionato mondiale di calcio non possiamo non ricordare come alcune decisioni arbitrali abbiano influito sui risultati delle partite. Alcune decisioni talmente sbagliate da non sfuggire neanche al più sprovveduto degli spettatori, dando modo alle vuvuzelas del calcio di intonare quell'unica angosciante nota: la moviola in campo serve o no? Sicuramente la moviola in campo servirebbe ad evitare errori, ma quale sarebbe il prezzo per lo spettacolo e per il grande circo del calcio e per la reputazione delle vuvuzelas (mi correggo: cronisti). Certo è che una tecnologia basata sulla ripetizione registrata dell'evento renderebbe pressoché impossibile l'errore, molto di più rispetto all'ingresso in campo di un altro arbitro o autorità di controllo.

Proprio come nel calcio ancora si discute sulle misure da prendere per i Mercati Finanziari per evitare le pessime avventure vissute nel corso dell'ultimo decennio, culminate con il crollo del marzo 2009. Sembra ancora lontana la nuova "Bretton Woods" tanto agognata durante le fibrillanti giornate in cui le dichiarazioni dei Grandi della Terra assomigliavano più ad una preghiera rivolta all'Altissimo piuttosto che all'anticipazione di un piano organico volto a scongiurare il crack totale.

Più che di nuove regole e di come organizzare le Autorità di controllo si dovrebbe discutere della loro reale loro efficacia. Negli ultimissimi giorni il vocabolario dei quasi addetti ai lavori si è arricchito di alcuni nuovi termini, ovviamente rigorosamente di origine anglosassone: "flash-crack" e "black pool" . Apparentemente sembrano senza alcuna relazione fra loro, tuttavia esiste il ragionevole sospetto circa una loro stretta interconnessione.

Il black pool non è altro che un ente che si serve di strumenti tecnologici innovativi ed altamente specializzati. Di che cosa si occupa? Della negoziazione di titoli sui mercati finanziari effettuando migliaia di operazioni in un intervallo temporale brevissimo con il solo obbiettivo di guadagnare anche una sola frazione di euro o dollaro. Operano al rialzo o al ribasso utilizzando algoritmi matematici. L'attività simultanea di più Black Pool potrebbe aver causato l'improvvisa caduta dell'indice americano avvenuta qualche giorno fa e che ha gettato nel panico l'intera comunità finanziaria: una improvvisa ed apparentemente non spiegabile caduta dell'indice che si è poi immediatamente ripreso: fenomeno battezzato flash-crack.

Sembrerebbe secondo alcuni che il flash crack sia stato causato da un errore umano: il solito Sempronio che sbaglia a inserire un dato nel cervellone della Borsa Americana. Se non avessi il fiato corto causato dalla paura che ho provato la sera del cosiddetto flash crack mi farei una bella risata. Ma qui non c'è niente da ridere.

articolo pubblicato il: 15/07/2010

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