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ritrattino
Umberto Bindi
di Manlio Morandi

Il 24 maggio del 2002 moriva uno dei più grandi compositori della musica leggera italiana: Umberto Bindi.

Una vita di grandi successi seguita da una vita travagliata per motivi economici, di salute e di pregiudizi. Una fine che non meritava soprattutto per quei momenti di vera poesia musicale che ci ha donato. Un fine dicitore della musica, un interprete di brani possenti nelle orchestrazioni; "Il nostro concerto", da molti definita la più bella canzone mai scritta, ebbe un successo complessivo superiore ad "Arrivederci" ed aveva un'introduzione strumentale di settanta secondi e una durata totale di 5 minuti e 40 secondi. Davvero una rivoluzione nella canzone.

Umberto Bindi ci ha donato melodie indimenticabili che hanno accompagnato generazioni e generazioni, "Il mio mondo", canzone di grande successo ha segnato, in senso positivo, la vita di molti di noi regalandoci i momenti più belli che ancor oggi ricordiamo con nostalgia.

Successi internazionali con interpreti di grande prestigio. "Il mio mondo", su testo di Paoli, che diviene per Cilla Black "You're my world", rimane nella classifica inglese del 1964 al primo posto per 14 settimane. La canzone viene ripresa da Richard Antony divenendo prima nella classifica francese e belga: in seguito è interpretata da Dionne Warwick nel 1976 (arrangiata da Burt Bacharach) e rimane per diverso tempo prima nella classifica americana come in seguito fa Helen Reddy ottenendo lo stesso risultato.

Infine è interpretata nel 1978 da Tom Jones.

Una grande amarezza ed una grande nostalgia: Umberto Bindi ci manca, ci manca soprattutto perché non potrà più scrivere quelle meravigliose canzoni: è come se una fonte di acqua limpida e fresca si sia esaurita. Tante sono le canzoni da ricordare e sicuramente tutti le ricorderete ma in questa occasione voglio soltanto scrivere di un uomo gentile, delicato che ha pagato con la vita il suo essere diverso, anche se in maniera riservata, quasi timida per non arrecare disturbo. Se non avesse avuto quella furia artistica interiore forse il suo carattere non lo avrebbe mai fatto conoscere al grande pubblico. Evidentemente quello che ha donato al mondo della musica era qualcosa di già scritto a prescindere dal suo carattere, a prescindere dalla sua riservatezza.

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