Quando è scoppiato il torbido caso Marrazzo nessuno poteva prevedere che il
successore del presidente dimissionario sarebbe stata una donna. I grossi problemi
politici che il PD ha dovuto affrontare in questi mesi nella Regione che comprende
anche la Capitale, hanno consigliato il segretario Bersani e l'intero gruppo dirigente
democratico ad accettare la soluzione " imposta" dai radicali ed inventata ancora una
volta da quel volpone della politica italiana che risponde al nome di Marco Pannella.
Probabilmente non è proprio vero che nessuno nel PD - viste come si erano messe
le prospettive elettorali nella Regione - aveva voglia di affrontare una campagna
persa in partenza. I radicali hanno colto comunque questa grande occasione
presentatasi nel "vuoto assoluto" che si registrava nel partito democratico ed hanno
giocato la carta sempreverde (non nel senso ecologico) di Emma Bonino.
La
candidata appoggiata ora da Bersani ha una sua storia politica che ovviamente ha
messo in difficoltà il settore cattolico del partito: ci sono state le prime dimissioni
( Enzo Carra e Lusetti passati all'UDC di Casini) e non vengono escluse altre
conseguenze.
Lo scontro con la candidata del PDL alla presidenza del Lazio,
Renata Polverini sarà comunque interessante; entrambe si stimano a vicenda.
La
prima con le sue grandi battaglie per i diritti civili ha certamente un suo seguito, la
seconda si presenta invece come l'unica personalità che è riuscita ad affrontare con
successo la concorrenza con i tre vecchi sindacati, creando una quarta organizzazione
dei lavoratori nuova e intraprendente, unica in Europa guidata da una donna.
Seguiremo questo duello tra due candidati di indubbio prestigio augurandoci che
possa servire - trattandosi di una "lotta" nel "gentil sesso"- a riportare la politica
nostrana a livelli più civili e decorosi di quanto si è visto negli ultimi tempi. Non
ci resta che attendere, facendoci comunque il segno della croce.
articolo pubblicato il: 16/01/2010