In questo periodo tanto critico, s'avverte una diffusa volontà di recupero delle "memorie". E' il bisogno di punti di riferimento certi, di aggancio ad avvenimenti storici o personaggi del mondo della cultura che possano offrirci dei modelli esemplari , alla ricerca un po' disperata di salvarci dal turbinio delle ondate mefitiche che ci assalgono senza soluzione di continuità da ogni parte. E ci sentiamo, tutti, sbattuti di qua e di là,come "vaselli" danteschi alla ricerca di un approdo.
Un'occasione di respiro è stata offerta dalla Galleria d'Arte "Cassiopea" di Via Basento a Roma, che ha voluto organizzare un evento di indiscusso livello portando a conoscenza del pubblico i disegni inediti dell'indimenticato Carlo Levi, con un'ampia rievocazione del suo travagliato percorso di vita, personale e politico, alla quale hanno partecipato quelle figure dell'ambiente intellettuale che più sono state vicino al Maestro torinese nel suo lungo soggiorno capitolino. Quando si parla di Levi, viene subito in mente il bellissimo libro " Cristo si è fermato ad Eboli", scritto durante il suo "confino" in Basilicata ad opera del regime fascista , libro che poneva in discussione quella tanto vessata "questione meridionale", purtroppo ancora così viva ed attuale a distanza di più di un secolo. Ma Carlo Levi è a tutti altrettanto noto come pittore tra i più significativi del Novecento italiano, conosciuto anche a livello internazionale.
Il Maestro torinese, negli ultimi anni di vita, fu messo ancora a dura prova da una incurabile cecità, alla quale non intese soccombere. Nella clinica di San Domenico a Roma, continuò a vivere la sua intensa spiritualità artistica attraverso l'aiuto costante e devoto del suo allievo prediletto, Gianpaolo Berto, e di quel... "quaderno a cancelli", curiosa e provvida invenzione , sul quale lo stesso Levi scrisse un libro pubblicato da Einaudi nel 1990. Questo "quaderno" consisteva in un rettangolo metallico, diviso in quadrettature , ove la penna o il pennello del Maestro, guidati dall'occhio vigile di un assistente, potevano esprimere o i suoi pensieri o le immagini che gli scaturivano a flashes da quel misterioso e finanche colorato mondo dei non vedenti. Con quest'ausilio meccanico, Levi ci ha lasciato una serie di disegni, per lo più di scrittura astratta, affiancati da pensieri esplicativi dai quali scaturisce un sensibile affresco di memorie, che ci fanno rivivere non solo la figura del Maestro ma soprattutto la statura dell'uomo Carlo Levi.
Alla mostra è stato offerto il contributo artistico degli studenti ed ex studenti dell'Accademia di Belle Arti di Roma e l'impegno di autorevoli esponenti del mondo dell'arte. L'evento è soltanto un'anteprima di ulteriori iniziative che la Galleria "Cassiopea" intende attuare nel prossimo anno ad omaggio e in memoria del grande artista.
articolo pubblicato il: 03/12/2009 ultima modifica: 07/12/2009