Tutti i paesi dell'Unione, al proprio insediarsi come presidente di turno, cercano di trarre vantaggio da questa posizione; cercano di imporre qualche loro richiesta, di risolvere qualche questione di particolare importanza (per loro), di togliersi qualche sassolino dalla scarpa.
La Svezia, presidente di turno fino al 31 dicembre, non si è sottratta a questa routine, e sta cercando di togliere il bando comunitario allo snus.
Lo snus è un tipo di tabacco molto popolare in Scandinavia. Si consuma mettendone una piccola quantità, spesso racchiusa in un sacchettino, sotto il labbro superiore. A differenza del tabacco da masticare, lo snus va succhiato. E' spesso aromatizzato al mentolo, alla vaniglia o alla menta.
Lo snus fu bandito dalla UE nel 1992, a causa della probabile correlazione con il cancro alla bocca. All'epoca del bando né la Svezia né la Finlandia facevano parte dell'Unione. Al loro ingresso nel 1995 la Finlandia dovette bandire lo snus, mentre la Svezia ottenne una proroga. Il consumo in Svezia si aggira intorno alle 7500 tonnellate annue, per circa un milione di consumatori, e si calcola che almeno 100.000 finlandesi facciano la spola per acquistarlo.
E' più che ovvio che i produttori di tabacco si siano immediatamente mobilitati, fiutando (o meglio, assaporando) l'affare e le grandi prospettive di crescita di questo mercato qualora il bando venisse rimosso.
E' ancora più ovvio che il divieto a commercializzare lo snus fosse mirato a colpire proprio i produttori di tabacco. Non potendo vietare il fumo tout-court, il legiferatore europeo pensò bene di vietarne la commercializzazione in questa forma poco conosciuta. Ma se lo snus provoca davvero il cancro alla bocca, lo fanno anche il sigaro e la pipa; e le sigarette ai polmoni. Eppure né sigaro, né pipa, né sigarette sono bandite, ma solo limitate nei luoghi pubblici (e non dalla UE, ma dai singoli paesi, e nemmeno tutti). L'obiezione che le lobby del fumo siano troppo potenti per vietarli su scala comunitaria è falsa, visto che i produttori di snus sono gli stessi che producono anche le sigarette. Possiamo immaginare che si scelse lo snus perché all'epoca del bando non c'erano praticamente consumatori all'interno dell'Unione, e non si volle permettere che le compagnie del tabacco iniziassero ad introdurlo nel mercato.
Molti potrebbero pensare che mantenere il bando sullo snus sia un'ottima idea, per evitare milioni di nuovi consumatori di tabacco, con conseguenti spese sanitarie a carico degli Stati. Ma i potenziali consumatori di snus altri non sarebbero che i fumatori, stanchi di essere ghettizzati in squallidi angolini, sui marciapiedi fuori da bar e ristoranti o in puzzolenti stanzette d'aeroporto. L'effetto emulazione è poi limitato, visto che se fumare una sigaretta può far sentire "figo" di fronte agli amici, lo snus non ha certo lo stesso effetto (anzi, con il labbro superiore rigonfio, il consumatore assume una espressione tendente all'ebete...).
Il consumo di snus ha parecchi vantaggi rispetto a sigarette, sigari e pipe. Non produce fumo né puzza e quindi può essere consumato al cinema, in aereo, in autobus e dovunque altro il fumo sia vietato. I vantaggi sono indiscutibili poi per i non fumatori, a partire dalla considerazione che le conseguenze sulla salute sono limitate al consumatore (la correlazione fra cancro e fumo passivo non è ancora stata confermata, ma, in dubio, pro reo...).
Da non fumatori quali siamo, non ce la sentiamo di dire che il bando andrebbe tolto. Certo è però che una riflessione al riguardo, scevra da preconcetti e da pregiudizi, andrebbe certo fatta.
articolo pubblicato il: 27/09/2009 ultima modifica: 28/09/2009