A Bauler, città tedesca ai confini del Belgio e del Lussemburgo, così come nei territori dell'ex Germania Orientale, da agosto sono in azione tre squadre del JPAC, sigla che sta per Comando di Ricerche di Prigionieri di guerra e Dispersi, un'unità speciale delle forze armate degli Stati Uniti.
Una squadra, in particolare, si occupa del ritrovamento dei piloti americani scomparsi nei cieli d'Europa nel corso della Seconda Guerra mondiale e i cui resti non sono stati ritrovati. I dispersi americani delle varie armi ammontano a più di settantamila, molti dei quali potrebbero essere ritrovati.
A Bauler il reparto di specialisti sta cercando i resti di un pilota, il cui nome è mantenuto segreto, abbattuto nel corso della violenta battaglia di Burge. L'aereo fu colpito da un caccia nemico mentre si dirigeva ad Ahrweiler per bombardare un viadotto. Dei sei uomini dell'equipaggio, due si salvarono lanciandosi con il paracadute, mentre sono stati trovati i resti dell'aereo e di tre uomini, ma non ancora quelli del pilota.
I resti umani ritrovati saranno inviati al Laboratorio Centrale di identificazione del JPAC, nelle Hawaii, per essere sottoposti all'esame del DNA. Non è da molto che la società americana si è sensibilizzata sul problema dei Dispersi e per questo il lavoro è molto difficile. Al termine del conflitto il problema non si pose affatto e solo nel 2005 è stata creata la struttura, inizialmente dedicata esclusivamente al ritrovamento dei dispersi della guerra del Vietnam, per altro ostacolato da numerose difficoltà diplomatiche.
Anche organizzazioni non governative si stanno muovendo in questa direzione. Una di esse, la MIA Hunters, è stata protagonista di un ritrovamento avvenuto in Sicilia, con il ritorno negli Stati Uniti dei resti del tenente pilota Theodore Thompson.
Thompson stava bombardando un'autocolonna tedesca quando il suo aereo fu abbattuto, il 10 luglio del 1943. Sulla base delle poche informazioni possedute dalla vedova, i volontari della MIA Hunters hanno ritrovato la salma di Thompson nel cimitero della località di Delia, sepolta senza nome sotto una croce artigianale.
Un anziano abitante di Delia ha raccontato che nella cabina del bombardiere fu trovata dell'uva fresca, impossibile da trovare in Sicilia in quel periodo dell'anno. Ma l'uva era già matura in Tunisia, da dove il bombardiere era partito.
articolo pubblicato il: 13/09/2009