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editoriale
una torrida estate per i partiti "big"
di Ada

I due grandi partiti italiani si trovano, per così dire, un po' in affanno: forse dipende da questa estate afosa, forse dai problemi irrisolti sin dalla loro nascita, provocata artificialmente sulla carta. Di sicuro il pubblico, gli spettatori, la "gente" hanno un senso di "aburrimiento", come notavano gli spagnoli di fronte ad una corrida noiosa e avvilente.

Il Cavaliere sembra uscire a fatica dalla tambureggiante offensiva mediatica provocata dalle frequentazioni a dir poco allegre che alleggerivano le tristi giornate dei problemi italiani da affrontare: che fa in questi giorni dedicati dagli italiani in vacanza? Non si sa, forse lo sapremo tra qualche tempo se un fotografo avventuroso sarà riuscito a scattare qualche immagine pruriginosa in Sardegna: siamo certi che in tal caso non vedrebbe altro che un signore molto distaccato, sdraiato al sole. Ormai è ora di usare la massima prudenza. Non vi pare? Credendo di sorprenderlo in questa fase di sonnolenza apparente avversari e amici - o presunti tali - studiano il colpaccio. Gli alleati siciliani ci provano con la minaccia di un avventuroso partito del Sud e chiedono soldi e tanti per l'Isola. Il " buon " Berlusconi riesce,(ma è vero?) a sfilare dalle borse ermeticamente sigillate del ministro del Tesoro ben quattro miliardi di euro: sembra un gioco all'Houdinì, ma intanto le proteste rientrano,almeno per ora e le "correnti" sono in agguato.

Più complicata la vita del partito democratico che non riesce a trovare un capo con qualche briciola di carisma sufficiente ad incoraggiare le depresse coorti dei due partiti originari confluiti allegramente nel PD all'insegna del veltronismo coraggioso della prima ora. Ci proverà ad ottobre con un congresso tutto da seguire. Tre i candidati che aspirano alla pur pesante carica: il segretario uscente Franceschini (il quale ha rotto la "regola" che un segretario sconfitto alle elezioni politiche esce elegantemente dalla scena come hanno fatto Occhetto e lo stesso Veltroni), un Bersani della vecchia guardia dei DS ed infine il professor Marino, un medico "campione" della laicità dello Stato e accusato a torto o a ragione di voler introdurre in Italia l'eutanasia. Allegria.

articolo pubblicato il: 04/08/2009

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