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teatro alla Casa delle Culture
Carnale, palpabile, emozionale, itinerario disperato e disperante: "TRIEB - Pulsione" segna il debutto della Compagnia " Carpenterie 609" diretta da Elena Sbardella. Testimonianza di vite sciupate, di sogni sbriciolati, di corpi esibiti. Il senso della narrazione ci trasporta in un sottosuolo dai rigagnoli rosso sangue, abitato da umanità laida, con le sue viltà , i suoi vizi, che chiede furiosamente attenzione e amore. Un amore negato, appestato, vilipeso. Linee e gesti prepotenti e stranianti, sfracellati in un mare di polietilene, nella ripulsa violenta dei corpi, infoiati dal meccanismo della perversione, riti pagani e spermatici, echi e gemiti dolenti di esistenze imprigionate. Si parlano senza parlarsi i performer di TRIEB capaci di mutare in un secondo da linguaggio splatter a lirismo, da carne da macello a fiori del deserto. Nato come progetto sulla prostituzione, si trasforma in una danza della devianza, in sipario mangiafuoco, in beffardo gioco tragicomico, tra ombre e luci fioche della fiaccola scandalosa e vibrante di un mondo che fagocita e si rimpinza, ogni qual volta ci abbandoniamo ai nostri istinti irrefrenabili. Manichini grotteschi e compulsivi, comici e patetici, per sessanta minuti a ritmo serrato. Un pugno allo stomaco ben sferrato, dove le ossessioni intime e personali, la visione della discordanza, il senso dell'effimero dell'esistenza che ha segnato il percorso di gestazione della performance, si fonde con l'idea dell'autrice Elena Sbardella, di quei generosi, sconci burattini ansimanti in scena, in una dimensione onirica e brutale di effetto fulminante. E' lo spasimo da "dentro", che fa a pezzi il corpo e l'anima. I cocci cadono sulla scena, e alla fine alla meno peggio qualcuno li rincolla, con le crepature a vista, stonati come una canzoncina intonata nel buio, come la vita interrotta ed eterna. Dedicato a Simone TRIEB
Pulsione
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