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mosche nel computer

notizie un po' false

di Miguel Mochón de la Torre

Se ci fermassimo ad osservare la microfauna che vive nelle nostre case, forse potremmo ammirare alcune qualità di questi insetti o animaletti coi quali conviviamo.

Il professore ordinario di Microfauna Domestica della università di Huelva, Modesto Fichisecchi, spiega in un recente articolo pubblicato sulla rinomata rivista scientifica New Journal of Flies di essere rimasto impressionato alla scoperta dell'incredibile capacità di concentrazione e meditazione che presentano le mosche del water (Psychodidae Psychodinae). Il professore sostiene che "una di queste piccole mosche può rimanere ferma senza muoversi per svariate ore sulla stessa piastrella del nostro bagno pensando agli affari suoi o meditando sulla sua apparentemente anonima vita. Tutto ciò è ancor più straordinario se teniamo conto che questi piccoli insetti vivono solo una settimana".

Questa incredibile proprietà introspettiva delle mosche è stata sfruttata da un gruppo di ricercatori del dipartimento di informatica dell'Università di Malaga per creare il primo computer biologico, istallando sulla scheda madre dei chips che utilizzano la grande densità neuronale e la conseguente eccellente capacità computazionale di alcune di queste mosche vive. Per la prima volta nel mondo dell'informatica è stato possibile creare una unità operativa mista, che combina la classica architettura basata sul silicio con elementi organici vivi, capace di dare risultati computazionali corretti più rapidamente dell'ultima generazione di chip tradizionali basati solamente sul silicio.

La rapida divulgazione di questo successo in tutto il mondo ha avuto una sorprendente conseguenza: ha scatenato nei principali paesi produttori di chips (EU, Taiwan, Corea, Cina, ecc.) una gara per la creazione di gigafattorie per la l'allevamento intensivo di questi piccoli insetti volanti, conosciuti anche come "mosche dello scarico", nei pressi degli impianti di trattamento delle acque reflue delle principali città.

(Trad. Giuseppe Martino Martinelli)

articolo pubblicato il: 09/02/2024 ultima modifica: 19/02/2024

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