Pubblichiamo una parte della lunghissima lettera documento inviata al presidente della Regione Lazio rimandando per ulteriori informazioni al sito della associazione culturale
Al Presidente della Regione Lazio
On. Francesco Storace
Onorevole Presidente, Le scriviamo per esporle il caso di una colossale truffa in danno di 27.000 cittadini del Comune di Ardea (Rm), raggirati dalle istituzioni stesse.
Si tratta di 27.000 contribuenti aventi diritto al voto.
Sottoponiamo la questione alla Sua attenzione, perché la Regione é parte in causa fondamentale nella vicenda, ed ha il potere di risolverla in maniera legale, indolore per i cittadini e per le forze politiche di governo, in maniera moralmente corretta, con un atto legiferativo che richiede al massimo 48 ore per essere prodotto. La truffa a danno dei cittadini supera i 500 milioni di euro.
Di che cosa si tratta
Circa 27.000 cittadini si ritrovano di fatto truffati... sono tutti coloro che hanno acquistato una casa, una terra o una proprietà (con regolare rogito notarile) su una zona di ben 4.000 ettari di terreno nel territorio comunale di Ardea, dal 1950 al 1995.
537 milioni di euro... questa è l'astronomica cifra che, passando per le casse della Regione Lazio, arriverà in quelle del Comune di Ardea... sempre che la truffa non venga fermata.
Decine di migliaia di atti notarili privi di qualsiasi menzione dell'uso civico sono annullabili. Decine di migliaia di concessioni edilizie sono revocabili. Oltre 20 milioni di euro solo per pagare ai due periti le singole perizie (circa 500 a perizia x 40.000 pratiche).
Come è potuto accadere?
Notai, Regione Lazio, Comune di Pomezia (fino al 1971), Comune di Ardea (dal 1971 in poi), Commissariato per la liquidazione degli Usi Civici e suo assessorato, Corte di Cassazione, Corte d'Appello, famiglia Sforza Cesarini, Ministero Agricoltura e Foreste, ed altri ancora... con un'incredibile serie di inadempienze, dimenticanze, ricorsi, omissioni, occultamenti ed errori, hanno di fatto creato le condizioni affinché nessuno potesse sapere dell'esistenza del gravame di uso civico sulle terre di proprietà privata e delle sue pesanti conseguenze economiche.
Un gravame scomparso dalle carte per 70 anni...
Per 70 anni è scomparsa misteriosamente l'esistenza del gravame di uso civico sui 4.500 ettari circa delle terre private della ex tenuta Sforza-Cesarini (zona oggi intensamente urbanizzata con tanto di PRG approvato dalla Regione e relativi PPA) conseguentemente migliaia e migliaia di persone hanno acquistato ed edificato in perfetta regola e con tanto di concessioni. Tutti costoro, all'improvviso (dal 1998 in poi), hanno visto comparire dal nulla l'esistenza di un diritto feudale che modifica lo stato giuridico nel quale è stata acquistata la proprietà, inficiandone l'atto notarile di nullità, deprezzando case e terreni di una cifra molto onerosa e rendendo annullabile la concessione edilizia (o commerciale) esistente.
Cosa le chiediamo
Quello che le chiediamo, signor Presidente, è di fare in modo che la Regione Lazio colmi un terribile vuoto legislativo ed emani una apposita legge in grado di contemplare e risolvere i casi in cui le istituzioni hanno di fatto truffato i cittadini occultando l'esistenza del gravame di uso civico. Un provvedimento opportuno che elimini il gravame da tutti i terreni di proprietà privata dove: a) l'atto notarile (fino al 2003) non contenga alcuna menzione dell'esistenza di tale gravame; b) la concessione edilizia sia stata regolarmente rilasciata dal Comune in conformità al PRG; c) il PRG approvato dalla Regione Lazio ed i PPA adottati dal Comune di Ardea abbiano previsto destinazioni non prettamente agro-silvo-pastorali; d) il comune di Ardea abbia rilasciato un certificato di destinazione d'uso senza menzionare l'esistenza del gravame di uso civico. Il provvedimento dovrebbe essere studiato in modo tale da costituire la chiusura in via definitiva del deprecabile capitolo riguardante l'uso civico ad Ardea.
Siamo sicuri che Lei coglierà la considerevole portata sociale di questa vicenda, che infierisce economicamente, e ingiustamente, su migliaia di cittadini inconsapevoli a cui si chiede il risarcimento per un danno non commesso da loro ma dalle istituzioni.
Per ulteriori approfondimenti La invitiamo a visitare il sito internet:
web.tiscali.it/Ardea_Usi_Civici
Tor San Lorenzo, 28 aprile 2004
Associazione Culturale Informare
Il Presidente
Stefano Semprini