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editoriale
musica viva
di Teddy Martinazzi

Si è conclusa, con grande successo, la sessantaseiesima edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto, con spettacoli interessanti e innovativi, nella migliore tradizione del Festival, come quando a dirigere il tutto c'era l'indimenticato Maestro Menotti.

Negli anni Sessanta del secolo scorso non era inusuale imbattersi in performance improvvisate da artisti giunti da ogni parte del mondo, fuori dal cartellone ufficiale.

Anche a quei tempi non mancavano le incomprensioni e le frizioni, come la volta che un netturbino prese a ramazzate alcuni artisti di strada inglesi in piazza del Duomo o come il giorno che l'operaio che abitava l'appartamento sulla fontana di piazza del Mercato si affacciò, incurante del fatto che, per la prima volta in Italia, l'artista Christo avesse provveduto ad impacchettarla, come aveva fatto anche con la Fortezza dei Mulini.

La notte tra il 29 ed il 30 giugno, al termine del grande spettacolo "Tucidide. Atene contro Melo", Alessando Baricco e gli altri protagonisti, il Maestro Sollima e molti appartenenti all'orchestra dei 100 cellos, hanno improvvisato una performance davanti alla fontana di piazza del Mercato.

Non l'avessero mai fatto; sono intervenute le forze dell'ordine, ben tre pattuglie, che hanno provveduto a sgombrare la piazza, non per loro iniziativa, ma per le ripetute telefonate di coloro che si fanno la casa a Spoleto per riposarsi dal movimento romano e vorrebbero che non ci fosse nessuno per le strade.

La cosa più comica è stata l'interrogazione di due consiglieri comunale del M5s, mozione riguardante la “Regolamentazione esibizioni non programmate, estemporanee o tipo flash-mob degli artisti durante il periodo del Festival dei Due Mondi”. I grillini spoletini credono di aver fatto chissà quale azione politica, mettendo le mani avanti rispetto alla movida, che disturba tanto i residenti e sottolineando involontariamente che, secondo certe concezioni, Spoleto dovrebbe vivere solo durante i giorni del Festival. Se qualche artista volesse cantare e ballare durante gli altri undici mesi dell'anno non sarebbe, stando alla lettera della mozione, da autorizzare.

Tornando alla movida, è ovvio che non possono essere tollerati atti vandalici, risse e schiamazzi gratuiti, a Spoleto come altrove, ma il fatto che tanto giovani si ritrovino in piazza del Mercato non può che far piacere a chi crede in “una città che vive tutto l’anno”, come diceva una pubblicità di tanti anni fa. Se qualcuno, che giunge a Spoleto solo per qualche fine settimana. spera solo di trovare un silenzio tombale, ci sono a disposizione tanti borghi sperduti nella montagna spoletina che offrono un completo relax.

articolo pubblicato il: 10/07/2023 ultima modifica: 24/07/2023

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