Adesso e' stato accolto con tutti gli onori, e' considerato un leader
aperto al confronto e al dialogo, uomo di pace e di mediazione. Tra un po'
qualcuno affermera' che e' sempre stato un grande amico degli italiani, mentre
qualche giornalista in vena di colore aneddotico scrivera' che, sotto la sua
tenda, e' un attento lettore di classici occidentali, in particolare delle opere di Voltaire, Diderot, D'Alembert.
Ma - qualcuno si chiedera' - non era quello di Lockerbie, quello del
missile su Lampedusa, quello che caccio' via i discendenti dei coloni
italiani? Sciocchezzuole, peccati di gioventu'; d'altronde, si sa, i giovani
sono sempre un po' troppo irruenti e precipitosi. Per l'inezia di Lockerbie
(270 morti) i colpevoli sono solo un paio di tipi che avevano frainteso,
probabilmente gente ansiosa di mettersi in mostra, di fare carriera... Il
missile su Lampedusa non ha fatto male ad un mosca, non aveva certo intenzione
di far danni, poco piu' di un mortaretto da festa patronale... Gli italiani
cacciati erano sicuramente colonialisti fascisti, anche se molti erano
minorenni, perfettamente integrati, e spesso neanche conoscevano la lingua dei
loro nonni (ma il governo italiano dell'epoca prese severissime contromisure:
tolse la pensione ai combattenti della divisione libica Sabratha, che per ultimi si erano arresi
agli inglesi).
Il tempo, si sa, cancella i ricordi, mentre la considerazione internazionale e', per parafrasare Giolitti, come un sigaro e una croce di cavaliere, non si nega a nessuno. A differenza di Gheddafi, a Saddam e', invece, andata male e non puo' piu' sperare in una futura verginita' democratica. Ma chissa' che tra qualche anno non venga accolto a Bruxelles un nuovo campione di pace e amicizia tra i popoli: Osama Bin Laden!