Howard Robard Hughes Jr. fu a buon diritto il più autodistruttivo, riservato ed eccentrico uomo che guadagnò la massima fama nelle due industrie più à la page del Sud California - aviazione e film. Era originale e bizzarro, e per molti ha rappresentato senza dubbio il più anticonformista californiano mai esistito.
Hughes nacque a Houston, Texas, nel 1905. Il padre, Howard Sr., era un commerciante di petrolio che nel 1909 brevettò un trapano tempestato di diamanti con 166 spigoli taglienti che riusciva a penetrare anche la roccia più dura, invenzione che rivoluzionò l'estrazione di petrolio in tutto il mondo. Questo assicurò una situazione economica estremamente agiata alla famiglia.
A scuola Howard Jr. amava la matematica, le applicazioni tecniche e più in generale costruire, qualunque cosa fosse; creò ad esempio una motocicletta usando pezzi ricavati da una macchina a vapore del padre. Dichiarò adolescente di voler diventare il miglior giocatore di golf, il miglior pilota ed il miglior produttore cinematografico del globo terrestre.
Nel 1924, in seguito alla morte del padre, il diciannovenne Howard ereditò un patrimonio di circa 900.000 dollari (una somma da capogiro per l'epoca), nonchè il 75% della Hughes Tool Company, di cui assunse il controllo l'anno seguente. La direzione della compagnia rappresentò per lui il lasciapassare per esser considerato uno dei re di Hollywood, nonchè una garanzia per i suoi debiti e una protezione dai guai.
Sbalorditivi sono stati gli alti e i bassi della sua esistenza. Nonostante fosse timido e poco incline alla socialità, si innamorò dell'industria cinematografica e si trasferì a Los Angeles nel 1925, insieme alla moglie, la socialista Ella Rice, da cui poi divorzierà nel '29. Finanziò così tre film, prima di iniziare la realizzazione di un film epico sui piloti della Royal Air Force della prima guerra mondiale. Il film era "Hell's Angel" (Angeli dall'inferno), di cui Hughes fu regista e produttore. Durante le riprese, Hughes prese il brevetto di pilota. Il film fu il più costoso dell'epoca, raggiungendo una esorbitante cifra di quasi quattro milioni di dollari per le spese, che, nonostante il grande successo, non vennero ripagate dal botteghino.
Il film che però lo ha consegnato alla storia del cinema è "Il mio corpo ti scalderà" (The Outlaw), film cult iniziato dal regista Howard Hawks nel 1940 e terminato da Hughes nel 1943, incentrato sulla rovente love story tra Billy the Kid, "il fuorilegge" del titolo originale, e la bellissima Rio, la ragazza del pistolero Doc Holliday, interpretata dalla sensualissima Jane Russell, al suo memorabile debutto sullo schermo. I film di Hughes venivano descritti come "pieni di divertimento, scarsi di messaggi e morale, pieni di sesso ed azione".
La leggenda Hughes era così cominciata: non era raro vederlo in compagnia delle bellezze mozzafiato dell'epoca, come Ava Gardner, Ginger Rogers, Katherine Hepburn nonchè Lana Turner, che lo definì tuttavia "abbastanza piacevole ma non eccessivamente stimolante".
Nei suoi anni hollywodiani, Hughes mantenne la sua passione per il volo. Era un settore in crescita nella California meridionale, centro di ricerche e nuove tecnologie. A differenza di altri impresari del volo, Hughes gradiva trovarsi nell'abitacolo, piuttosto che nella sala del consiglio d'amministrazione.
Nel 1937 volò da L.A. a Newark in sette ore e ventotto minuti, stabilendo un nuovo record, mentre nel '38 fece il giro del mondo in tre giorni, diciannove ore e diciassette minuti, record che gli valse l'appellativo di "secondo Lindbergh". L'aeroporto di Houston fu poi rinominato in suo onore. Era all'apice della sua popolarità.
Hughes è poi ricordato per la costruzione di un gigantesco aerocargo fatto di legno, precisamente betulla ed abete rosso, e non di metallo poichè l'uso di questo gli era stato impedito dal Governo statunitense. Il cargo volò solo una volta, comandato da Howard stesso. "Sono un perfezionista di natura, e sembro aver problemi nell'accettare cose riuscite a metà. Perciò, se ho sbagliato qualcosa era perchè lavoravo troppo e facevo troppo senza esser aiutato". Così Howard Hughes descrisse il suo metodo di lavoro durante la costruzione dello "Spruce Goose", letteralmente "l'oca di abete".
Nel 1953 fondò l'"Howard Hughes Medical Institute" con l'obiettivo di scoprire, usando le parole dello stesso Hughes, "la genesi della vita". L'istituto divenne una delle più importanti organizzazioni filantropiche, che anche oggi devolve soldi a laboratori e strutture di ricerca di biochimica e genetica.
Col passare del tempo, Hughes sviluppò diversi sintomi riconducibili ad un disordine ossessivo-compulsivo. Divenne così un recluso, terrorizzato dai germi e assuefatto a codeina (un oppiaceo simile alla morfina) ed altri potenti analgesici. Era estremamente fragile, indossava scatole di Kleenex al posto delle scarpe ed assumeva via via atteggiamenti sempre più bizzarri, imputabili, secondo i moderni biografi, allo stadio terziario della sifilide.
Morì di insufficienza renale con annessi problemi cardiaci durante un volo da Acapulco all'ospedale metodista di Houston il 5 aprile del 1976. All'ospedale gli furono prese le impronte digitali, per esser certi che quel cadavere appartenesse proprio a colui che fu uno dei più grandi magnati dell'epoca.