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con i suoli, si “consuma” la qualità della vita
di D. B. V.

Occorre, senza un giorno di ritardo, fermare ed invertire la scellerata tendenza alla “consumazione” dei suoli. Fa bene la Regione a promuovere l’Umbria ed i suoi, ancora pregevoli, territori con campagne a livello nazionale e internazionale, incentrate sulla sua celebrata natura di “cuore verde”. Ma bisogna concretizzare un’azione vera, concentrica - normativa, politica, amministrativa, culturale – perché questo “verde” si conservi ed anzi recuperi spazio e caratteristiche.

Perché i segnali, del resto visibili a chi guarda intorno a sé, sono allarmanti. “Consumo del suolo, Umbria maglia nera” titolava “Il Corriere dell’Umbria” del 10 dicembre 2022. E “La Nazione” del 6 dicembre: “Cancellati 306 metriquadri al giorno, quanto un palazzo largo come un campo da tennis”. Tra il 2006 e il 2021 l’Umbria ha perso 2.636 ettari di suolo naturale o seminaturale, tra irragionevole espansione urbana, campi fotovoltaici, infrastrutture invasive, centri commerciali, coperture artificiali e quant’altro. Con concentrazione fatalisticamente rimessa ai flussi insediativi (senza distinzioni ideologico-amministrative, le punte si registrano a Corciano e Bastia ma altri seguono a ruota).

Il fenomeno si collega, in buona parte, al deterministico lasciar polarizzare residenze e servizi in poche aree periurbane, mentre il recupero delle cubature esistenti (cittadine e rurali), la rivitalizzazione abitativa dei centri storici, la raggiungibilità, economicità e fruibilità logistica immobiliare di questi ultimi, in realtà non stanno ricevendo alcuno degli incentivi che invece sarebbero indispensabili per invertire e ricondurre ad “umana” razionalità il modello di insediamento antropico. Per non parlare della correlata difesa geologico-territoriale e della prevenzione dei dissesti, che poi provocano sofferenze ed enormi costi collettivi per interventi di ripristino (che durano decenni).

In questi, documentati e quantificati, frangenti, vogliamo continuare a professare “ambientalismo” a chiacchiere, o abbiamo la forza di rivoluzionare progressivamente le politiche di governo del territorio? La Destra e la Sinistra, se hanno ancora una sostanza programmatica non solo occasionale ed astratta, ci vogliono spiegare le loro filosofie e gli strumenti con cui da subito vorrebbero attuarle? Perché queste sono oggi le questioni epocali con cui si misura la società. E con cui si verifica la validità delle proposte politiche.

articolo pubblicato il: 05/02/2023 ultima modifica: 19/02/2023

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