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di D. B. V.

Con la scusa che “è irresponsabile far cadere il Governo mentre imperversa la guerra russo-ucraina”, si vuole far passare con voto di fiducia blindato la revisione del catasto immobiliare, in forza della quale – di qui al 2026 – verranno introdotti d’ufficio nel Catasto, con attribuzione di valore financo commerciale, milioni di fabbricati dismessi o in ruina e comunque onerosi senza alcun reddito; e verrà riattribuito un poderoso valore “di mercato” a milioni di particelle immobiliari (comprese prime case o anche case ulteriori in legittima proprietà per acquisto o successione ereditaria), con particolare penalizzazione delle entità ricadenti nei centri urbani o storici sui quali fino ad oggi la classificazione catastale, realisticamente, non infieriva.

La foglia di fico è l’affermazione che “si tratta di un aggiornamento a soli fini statistici o ricognitivi, che non darà luogo ad aggravio fiscale”. Ovviamente è una ridicola ipocrisia. Così come è forzatura dire che la misura è essenziale a quel mitico PNRR, senza il quale non ci concedono i soldi europei (cioè, pro quota, sempre “nostri”).

L’unica vera finalità è quella di sottoporre la proprietà immobiliare (tutta, piccola, grande e media) a torchiatura fiscale, che risulterà impressionante, assai peggio dell’attuale. Una vera “patrimoniale”. Tant’è vero che viene caldeggiata da tutte le sinistre italiane, irreprimibilmente “socialcomuniste” nella mentalità riemergente. Le imposte vengono ineluttabilmente calcolate e determinate, da che mondo è mondo, sui parametri catastali. Altro che semplice statistica!

Falsa anche l’affermazione che detta revisione ci è imposta dal PNRR. Se è solo una “statistica”, cosa cambierebbe ai fini del PNRR?! Magari è vero il contrario. Cioè che la scelta del governo Draghi è quella – con una misura definita di “accompagnamento” al PNRR – di tradurre così in pratica la “raccomandazione” di Bruxelles di spostare la tassazione dal lavoro alla proprietà…… Già, se non fosse che l’italiano è il popolo che maggiormente, per sua tradizione familiare e culturale, ha investito e investe il risparmio di vite intere sulla casa e sugli immobili!

Dunque la vera “irresponsabilità” – ci duole dirlo – è quella con cui viene spinto il premier Mario Draghi a porre la questione di permanenza del suo governo se non viene approvata, all’interno della (pur essa molto preoccupante) riforma fiscale, la revisione del Catasto. A lui (e alle sinistre presenti, come “guardie rosse”, nel suo governo) andrebbe detto:

“Ma come? Con una crisi mondiale e uno scenario europeo di guerra, con l’incombere dell’inflazione e delle bollette esplosive per energia e consumi, siete pronti ad aprire la crisi di governo se non riuscite ad imporre il Nuovo Catasto, cioè la torchiatura fiscale sulla proprietà degli italiani?!”…

Fatto sta che il 3 marzo u.s., alla Commissione Finanze della Camera, l’emendamento preciso di Lega, Forza Italia e Fratelli D’Italia, per cancellare l’art.6 della delega fiscale (appunto la “ricatastizzazione” dei beni) è stato respinto per un voto: 22 a 23. A favore, oltre ai tre partiti del centrodestra, due deputati di “Alternativa c’è” (ex grillini). Contro: PD, LEU, M5S e i Renziani, cui si uniscono Schullian, Nunzio Angiola del tanto bravino Calenda e – udite! udite! – Alessandro Colucci, deputato di “Noi con l’Italia” dell’on.le Lupi.

Il copione si è ripetuto l’8 marzo su altro, equivalente emendamento dei due deputati di “Alternativa”.

Quindi, su questa questione di enorme portata economica e sociale, il micromovimento “Noi con l’Italia”, i cui pochi seggi sono stati elettoralmente “concessi” dal centrodestra (Lupi partecipa a tutti i vertici del centrodestra), E’ risultato determinante con quel voto dell’on. Colucci.

A questo punto le cose sono due.

O il prof. Draghi ha gettato la maschera e su una questione “dirimente” ha scelto le Sinistre e sul serio fatto pesare antidemocraticamente la minaccia delle dimissioni con lo spauracchio delle urne elettorali anticipate. E allora va dato atto ai tre partiti del centrodestra di essersi battuti per una causa giusta e sanamente identitaria. Con l’incoraggiamento a tenere duro nel prosieguo e a raccogliere la sfida “fino in fondo”, cioè fino all’Aula plenaria di Camera e Senato, perché essa trova e troverà solidale riscontro in milioni di italiani.

O quel voterello decisivo del deputato lupiano è una manovra “concordata”, nel senso di tenere apparentemente il punto contro la vessazione catastale, ma frattanto “non mandare sotto” il Governo. Lo farebbero pensare la “recidività” del voto, le dichiarazioni di alcuni irriducibili “centristi” (on. Napoli e altri che definiscono “sfasciacarrozze” chi si dissocia dal Governo anche quando è necessario), e soprattutto quelle dei “governisti ad ogni costo” di Forza Italia (ministro Brunetta e altri, in contraddizione con lo stesso Berlusconi) che giustificano apertamente la ricatastizzazione prodromica del rincrudimento fiscale. E allora c’è da preoccuparsi seriamente, sia per il degrado perverso della politica parlamentare; sia perché la “correzione” di questa cosa, grave per i cittadini proprietari sia di più piccole sia di più grandi consistenze immobiliari, dovrebbe essere rimandata alla speranza di un governo post-elettorale nel quale il centrodestra recuperi la sua linearità identitaria e programmatica.

Nell’una e nell’altra ipotesi, meriti e responsabilità devono essere fin d’ora portati a luce e a conoscenza piena degli italiani.

Due cose sono certe. Prima: la pretesa di imporre comunque la Revisione Catastale in vista del torchio fiscale non c’entra assolutamente niente con la tragedia bellica russo-ucraina. Seconda: è strumentale e irritante il coro dei commentatori di regime, secondo cui “è inconcepibile dividersi sul Catasto mentre la guerra richiede unità”…..Al contrario, è ignobile approfittare del clima di emergenza umanitaria mondiale per far passare senza opposizioni una enorme iniquità sul bene-casa degli italiani, pur di non sciogliere la legislatura, puntellare un governo e sottostare ai diktat di Bruxelles.

articolo pubblicato il: 11/03/2022 ultima modifica: 21/03/2022

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