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arte e mostre
Corot e Canella - La Nostalgia del Lago
di Manuela Mattei

Nelle sale del museo Riva del Garda, si può visitare la mostra "Corot e Canella. La Nostalgia del Lago "a cura di Marina Botteri Ottaviani, Giorgio Marini e Fernando Mazzocca, curatori anche del magnifico catalogo.

Questo iter pittorico raccontato grazie alle pennellate di due grandi artisti dell'Ottocento Romantico, quali il francese Corot e l'italiano Canella, apre un ciclo con il quale il museo inizia ad illustrare, con cadenza annuale, tutte le corpose e copiose metamorfosi di questo luogo di frontiera, della riva Benacense tanto decantata anche dal "Viaggio in Italia" di Goethe: un itinerario molto interessante che abbraccerà un lungo periodo che partendo dalla fine del Settecento arriva agli inizi del Novecento.

Un percorso didattico esaustivo in quanto comprende lo studio dell'architettura, della musica, della cultura scientifica e della letteratura, non tralasciando ovviamente i forti ed intensi legami storiografici.

Corot e Canella sono stati due pittori dotati di grande estro e sensibilità di animo, pur appartenendo a diverse scuole di pensiero ed approccio alla tela, regalando entrambi immense emozioni cromatiche e suggestive e sognanti vedute.

Corot è ormai da considerare come il padre del paesaggio moderno mentre Canella apporta una lirica introspettiva che permette a chi visiona i suoi lavori di essere partecipe in prima persona dell'atmosfera che viene raffigurata sulla tela.

Dato particolare che lega i due pittori è l'evento risalente al 1827 che li vede presso il Salon Parigino dove il francese Corot presenta vedute italiane e l'italiano Canella espone vedute francesi, e qualche tempo dopo ancora vicini nella frequentazione del Lago di Garda per coglierne i tratti più salienti ed immortalarli quindi sulla tela.

Corot ha lasciato anche delle tracce scritte sulla sua permanenza in Italia, grazie al ritrovamento di un suo taccuino di viaggio tuttora conservato presso il Museo del Louvre e dal momento che alcune date dei loro viaggi si accavallano, non è da escludersi affatto che Giuseppe Canella e Camille Corot possano effettivamente essersi incontrati.

Corot, investito da forte emotività, resta praticamente rapito dalla suggestione del monte Rocchetta durante i magnifici tramonti settembrini, ne viene talmente affascinato da tralasciare altri imponenti scorci quali ad esempio, la Fortezza medievale della Rocca con le quattro torri merlate ed abbracciata dall'acqua; da non perdere "Veduta di Desenzano del Garda".

Sulle sue tele, dove regnano la malinconia del tramonto, lo splendore del sole, l'acqua frastagliata, le piante imponenti, si passa amabilmente da una visione oggettiva e realistica del paesaggio ad una romantica e sognante.

La produzione di opere di Giuseppe Canella, invece, prosegue sul lago dintorno agli anni 1840 dando vita ad intense tele dove l'intimismo ed il risvolto poetico dei colori e delle sensazioni prendono il sopravvento.

Canella a differenza del collega francese resta comunque ben ancorato ad una esternazione artistica sulla tela prettamente reale e fedele sia per quanto concerne la scelta dei colori sia per i tratti figurativi rappresentati. Da non perdere lo splendido olio su tela "Plenilunio" dove l'intensità' e la tonalità del cromatismo scelto incatenano il visitatore all'opera, proiettandolo direttamente all'interno del dipinto.

Due grandi pittori che hanno colto in pieno lo spirito nuovo dell'Ottocento durante il quale si è sviluppata la pittura paesaggistica del vero, del reale, quasi la fotografia di uno spaccato di mondo riportato sulla tela ed accentuato da caldi e corposi colori ad olio. La mostra resterà aperta al pubblico sino al 12 Ottobre 2008.

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