I concerti della domenica pomeriggio dell’Unione Musicale inaugurano il nuovo anno con il ritorno del Quartetto Werther (domenica 23 gennaio 2022 - Teatro Vittoria, ore 16.30), una delle formazioni cameristiche italiane di maggiore interesse nel panorama concertistico nazionale e internazionale, che negli ultimi anni ha ottenuto importanti riconoscimenti come il XXXIX Premio Abbiati, il Premio Farulli 2020 e il terzo premio al Concorso Internazionale di Musica da Camera Trio di Trieste nel 2019.
La formazione è nata a Roma nel 2016 e si è formata con il Trio di Parma presso la Scuola di Musica di Fiesole per poi perfezionarsi con il Quartetto Casals e con Heime Müller, già componente del Quartetto Artemis; a oggi vanta concerti e collaborazioni con importanti festival e associazioni concertistiche e, nel 2021, ha pubblicato il suo primo cd con musiche di Fauré (Brilliant Classics).
«L’idea di fondare un quartetto con pianoforte – raccontano i musicisti del Quartetto Werther – è nata dal nostro amore per la musica da camera intesa come condivisione di un percorso di crescita. […] La musica da camera infatti è per noi una lezione di vita: abbiamo dovuto imparare ad adattarci, a discutere su idee diverse e a saper trovare compromessi. Questa attività si è mostrata fin dall’inizio diversa dalle esperienze che ciascuno di noi ha realizzato in orchestra per impegno, entusiasmo e stima reciproca ed è nata tra noi anche una bella amicizia! […] Il nostro intento è quello di trasmettere al pubblico un’interpretazione fresca ed energica, partendo da una forte coesione e ascolto sul palco».
Sui leggii tre capisaldi del repertorio per questa formazione: il Quartetto in sol minore K. 478 di Mozart, il Quartetto n. 3 in si minore op. 3 di Mendelssohn (brano in prima esecuzione all’Unione Musicale) e il Quartetto in mi bemolle maggiore op. 47 di Schumann.
Il Quartetto in sol minore K. 478, ultimato nel 1785, è il primo brano per questo organico scritto da Mozart: in esso il compositore salisburghese compie un’operazione quasi rivoluzionaria nella storia dei generi musicali, praticamente inventando la moderna musica da camera con pianoforte. Agli archi viene assegnata una presenza dialogica e una difficoltà tecnica inedite nei modelli precedenti, che mettevano in primo piano solo la tastiera, come se si trattasse di un concerto per pianoforte. Ne nasce un lavoro di straordinaria fattura, caratterizzato da un continuo e serrato dialogo fra i quattro strumenti, dove il pianoforte presenta una scrittura spesso intensamente contrappuntistica che arricchisce l’intensità espressiva del discorso musicale senza mai appesantirne lo scorrere.
Composto tra il 1824 e il 1825, poco prima del suo sedicesimo compleanno, il Terzo quartetto in si minore op. 3 è il brano (tra le prime composizioni di Mendelssohn) che maggiormente mette in luce la padronanza tecnica del giovane compositore. Mendelssohn portò il Quartetto al Conservatorio di Parigi, dove venne eseguito con entusiasmo anche dal direttore e dal primo violino dell’Opera di Parigi. La pagina è dedicata a Goethe e con questo omaggio Mendelssohn dimostrava di aver eletto il poeta a proprio padre umanistico e spirituale, e a lui continuò a guardare e a ispirarsi per tutta la vita.
Il Quartetto op. 47 venne composto da Schumann nel 1842, anno interamente dedicato alla musica da camera. Due anni prima, Liszt aveva scritto al compositore consigliandolo di dedicarsi alla creazione di musica d'insieme, poiché era facilmente prevedibile che ben presto il pianoforte sarebbe divenuto un mezzo espressivo «troppo limitato per lui». Schumann aveva allora 31 anni e non aveva ancora composto musiche da camera: seguì il consiglio, ma non seppe rinunciare completamente al pianoforte così, dopo i tre Quartetti per archi e il Quintetto, diede vita al Quartetto op. 47, in cui il pianoforte ha un ruolo di primo piano, quasi solistico. In quest’opera Schumann privilegia il contrasto di singole sezioni, la molteplicità e la trasformazione delle idee tematiche, l’elaborazione contrappuntistica rispetto allo sviluppo lineare e organico della struttura formale.
domenica 23 gennaio 2022 - ore 16.30
Teatro Vittoria, via Gramsci 4 - Torino
DIDOMENICA
Quartetto Werther
Misia Iannoni Sebastianini / violino
Martina Santarone / viola
Vladimir Bogdanovic / violoncello
Antonino Fiumara / pianoforte
Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)
Quartetto in sol minore K. 478
Felix Mendelssohn (1809-1847)
Quartetto n. 3 in si minore op. 3
Robert Schumann (1810-1856)
Quartetto in mi bemolle maggiore op. 47
biglietti numerati: intero, euro 10 - ridotto under 26, euro 5
in vendita online su www.unionemusicale.it, presso la biglietteria di Unione Musicale
e, il giorno del concerto, presso il Teatro Vittoria dalle ore 16
Unione Musicale, piazza Castello 29 – 101023 Torino
tel. 011 566 98 11 - info@unionemusicale.it - www.unionemusicale.it
orario: martedì e venerdì 10.30-14.30 - mercoledì 13-17
Vincitore del XXXIX Premio Abbiati, Premio Farulli 2020, e Terzo Premio al Concorso Internazionale di Musica da Camera Trio di Trieste nel 2019, il Quartetto Werther, è oggi una delle formazioni cameristiche italiane emergenti in maggiore ascesa nel panorama concertistico nazionale ed internazionale.
Il Quartetto Werther ha già all'attivo numerosi concerti e collaborazioni con importanti Festival ed associazioni concertistiche, tra cui Fondazione Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Bologna Festival, Fondazione Perugia Musica Classica, Festival dei Due Mondi di Spoleto, Istituzione Universitaria dei Concerti, Amici della Musica di Firenze, Moscow International House of Music, Accademia Filarmonica Romana, Teatro Ristori di Verona, Teatro La Fenice di Venezia, Teatro Sociale di Como, Teatro Civico di Varallo, Associazione Chamber Music di Trieste, Festival Bartolomeo Cristofori di Padova, Amici della Musica di Palermo, Accademia Filarmonica di Messina, Festival delle Nazioni, Fondazione Musicale “Santa Cecilia” di Portogruaro, Società dei Concerti di Parma, l’Ente Concerti di Pesaro, I bemolli sono blu di Viterbo, Associazione Musica Pura di Pordenone, Camerata Ducale di Vercelli, il Festival Musikdorf Ernen, Ridotto del Teatro alla Scala, Associazione Angelo Mariani di Ravenna.
A settembre 2021 il Quartetto Werther ha suonato in diretta RaiPlay e Radio3, in collaborazione con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, riscuotendo successo di critica e di pubblico.
Secondo premio al Concorso Internazionale di Musica da Camera-Premio Luigi Boccherini di Lucca e del Concorso Internazionale Luigi Nono, nel 2019 si è imposto al premio A. Burri 2019 promosso dal 52esimo Festival delle Nazioni.
Fondato a Roma nel 2016, si è formato alla Scuola di Musica di Fiesole e al Conservatorio “A. Boito” di Parma nella scuola cameristica del Trio di Parma e di Pierpaolo Maurizzi, docenti che rivestono tutt’ora un importante punto di riferimento per il Quartetto ed ha approfondito lo studio del repertorio durante importanti Festival e Campus, tra cui l’International Chamber Music Campus organizzato dalla Jeunesse Musicale Deutschland e le Sessioni dell’European Chamber Music Academy.
Una grande importanza rivestono inoltre i consigli di Rainer Schmidt (secondo violino dell’Hagen Quartett, docente presso l’Hochschule für Musik Basel) e Patrick Jüdt (direttore della Bern ECMA Session).
Nel 2021 è uscito per l’etichetta olandese Brilliant Classics il loro primo cd Fauré Piano Quartets, dedicato all’integrale dei quartetti per archi e pianoforte di Gabriel Fauré e sostenuto da Musica con le Ali. Il cd ha ottenuto immediatamente ottimi riscontri della critica ed è stato trasmesso dalla Radio della Svizzera italiana, nell’ambito della trasmissione La Recensione, e da RAI Radio3 nelle trasmissioni Primo Movimento e Radio3 Suite. Sempre nel 2021 il Quartetto Werther ha vinto il bando DV Young Sounds grazie al quale registrerà un cd integralmente finanziato dall’etichetta Da Vinci Publishing.
Membro del circuito de Le Dimore del Quartetto, è allievo dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma.
articolo pubblicato il: 13/01/2022