L'occasione è offerta dalla Giornata mondiale dei diritti dell'infanzia. Riconoscere la «civiltà dell’infanzia» è stata una delle conquiste fondamentali della cultura umana. Tuttavia, accanto a ciò che gli adulti hanno pensato e realizzato per i più piccoli - dagli asili alle scuole, dalle colonie alle ludoteche - esiste una «civiltà dei bambini» che scardina le convinzioni di genitori, insegnanti ed educatori. Ne parla la poetessa, medico e neuropsichiatra infantile Margherita Rimi, originaria di Prizzi (Palermo) e residente in provincia di Agrigento, nel libro «Il popolo dei bambini. Ripensare la civiltà dell'infanzia», pubblicato da Marietti 1820. L'autrice lo presenterà sabato 20 novembre, giornata mondiale dei diritti dei bambini, in un incontro in programma alle 17 a Palazzo Pitré di Palermo nell'ambito della manifestazione «Illustramente», Festival dell'illustrazione e della letteratura per l'infanzia. Il libro si propone di spostare l’attenzione sui bambini come tali, sulle loro caratteristiche e peculiarità - spesso in conflitto con il mondo regolato e impostato dai più grandi - su come e perché si possano definire un popolo, depositario di una civiltà specifica, di cui il gioco è l'emblema. La riflessione si articola attraverso un dialogo serrato tra le scienze e le arti, in un incontro tra saperi che può illuminare, nella sua insospettabile ricchezza, un patrimonio di saperi da rivalutare. Impegnata da anni in Sicilia in un'intensa attività per la cura e la tutela dell’infanzia e dell’adolescenza, Margherita Rimi ha ricevuto nel 2017 il premio Piersanti Mattarella e un riconoscimento da Unicef Italia.
Margherita Rimi,
Il popolo dei bambini.
Ripensare la civiltà dell'infanzia
Pagine: 176,
Prezzo: 13 euro.
Educazione, Pedagogia pag. 216,
13 euro
Marietti 1820
Riconoscere la «civiltà dell’infanzia» è stata una delle conquiste fondamentali della cultura umana. Tuttavia, accanto a ciò che gli adulti hanno pensato e realizzato per i più piccoli - dagli asili alle scuole, dalla colonie alle ludoteche - esiste una «civiltà dei bambini» che scardina le convinzioni di genitori, insegnanti ed educatori. Questo libro si propone di spostare l'attenzione proprio sui bambini come tali, sulle loro caratteristiche e peculiarità - spesso in conflitto con il mondo regolato e impostato dai più grandi - su come e perché si possano definire un “popolo”, depositario di una “civiltà” specifica, di cui il gioco è l'emblema. La riflessione si articola attraverso un dialogo serrato tra le scienze e le arti, in un incontro tra saperi che può illuminare, nella sua insospettabile ricchezza, un patrimonio di saperi da rivalutare.
Margherita Rimi, poetessa, medico e neuropsichiatra infantile, svolge da anni in Sicilia un'intensa attività per la cura e la tutela dell'infanzia e dell'adolescenza, per la quale ha ricevuto nel 2017 il premio Piersanti Mattarella e un riconoscimento da Unicef Italia. Tra le sue pubblicazioni: Era farsi. Autoantologia 1974-2011 (Marsilio 2012), Nomi di cosa - Nomi di persona (Marsilio 2015), La civiltà dei bambini. Undici poesie inedite e una intervista (Libreria Ticinum 2015) e Una lingua non basta. Contributi su poesia e infanzia (People&Humanities 2018).
articolo pubblicato il: 15/11/2021