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storia
il frigidaire dei bisnonni

Ancora nei primi anni sessanta, quando il frigorifero era considerato un lusso, le fabbriche di ghiaccio esistevano in tantissime località e le famiglie lo compravano giornalmente a pezzi. Anche la maggior parte dei bar non aveva frigorifero, bensì ancora la ghiacciaia, dove venivano posti parallelepipedi di ghiaccio lunghi circa un metro e larghi una ventina di centimetri. Si trattava comunque di una comodità figlia dell'energia elettrica. Diversa era la situazione nei secoli passati, quando il ghiaccio costituiva l'ingrediente di granite e sorbetti o poco più.
Il ghiaccio si trovava con facilità al Nord, molto meno al Sud. Per quanto riguarda Roma, buona parte di esso faceva un viaggio lunghissimo, circa centotrenta chilometri a dorso di mulo da un paese sopra Monteluco di Spoleto, chiamato Patrico, oggi quasi del tutto disabitato.
Durante l'inverno la neve veniva compressa e ricoperta di foglie in grosse buche esposte a nord. Il ghiaccio che si veniva a formare durava fino all'estate; veniva tagliato con uno strumento simile ad una grossa sega, il "segone", caricato sui muli e portato fino a Roma. Non è rimasto il ricordo della percentuale di prodotto che diventava acqua durante il tragitto.

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