Pedro Sánchez, Capo del Governo spagnolo, ha dichiarato al Congresso dei Deputati che non ci sarà mai in Catalogna un referendum di autodeterminazione. Il giorno dopo tale solenne affermazione, però, Sánchez ha promesso l'indizione di un referendum consultivo sull'autogoverno.
Come ha spiegato il ministro per le Politiche territoriali, Miquel Iceta, si tratterebbe di un grande accordo su autogoverno, finanziamenti e partecipazione delle Comunità autonome, anche se molti critici fanno notare che si tratterebbe di una novità per la sola Catalogna.
Il referendum consultivo troverebbe la propria giustificazione giuridica nell'articolo 92 della Costituzione, che stabilisce l'esistenza di referendum consultivi in particolari ambiti.
Questa apertura del presidente socialista si è avuta in seguito ad un incontro alla Moncloa di Sánchez con Pere Aragonès, presidente della Generalitat catalana.
Non tutti i catalani sono d'accordo sul referendum consultivo, se non cammina di pari passo con l'indulto per gli indipendentisti in carcere dopo il referendum del 2017 e molti affermano che ogni accordo, sia pure quello di indire un referendum consultivo, debba essere necessariamente ben visto dalla maggioranza dei cittadini catalani.
I repubblicani indipendentisti della ERC, in particolare, vorrebbero altri sistemi di consultazione sui problemi dell’autonomia catalana e ribadiscono che il primo passo debba essere l’indulto per i politici arrestati.
articolo pubblicato il: 01/07/2021 ultima modifica: 10/07/2021