La crisi dei sistemi formativi ha diverse cause. Una di queste è l'incapacità a adeguarsi ai nuovi contesti postmoderni, caratterizzati dall'esigenza di formare persone flessibili, cioè in grado di riconfigurare continuamente la propria rete concettuale come risposta al continuo cambiamento che investe il mondo dell'informazione, della produzione e dei servizi. Insomma, riprendendo un'affermazione di E. Morin la scuola ha il compito di formare "teste ben fatte", piuttosto che "teste piene" .
Per conseguire tale obiettivo la scuola deve spostare la sua attenzione dai prodotti (le conoscenze, le informazioni) ai processi cognitivi. Questi "producono" apprendimento attraverso dei meccanismi di costruzione, che portano a "legare" in modo significativo (= logico) e inclusivo (= informazioni richiamate da altre più generali) informazioni e conoscenze. Diverse sono le strategie: una di queste è la mappa concettuale, la quale si presenta con la classica "struttura ad albero". Ogni link, costituito da un concetto, favorisce il richiamo ad altre idee, ognuna delle quali diviene generativa di altri link e così via.
Questa strategia richiama la struttura ipertestuale, proponendosi quindi come un momento propedeutico al linguaggio informatico.