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ritrattino
Elvis Aaron Presley
di Manlio Morandi

Per chi ama la musica dedicare un ritrattino ad Elvis è come leggere un sunto in dieci pagine dei Promessi Sposi.
Di Elvis si può parlare e scrivere per ore, nel bene e nel male, ma a distanza di 25 anni dalla sua morte, fortunatamente non si può che parlare del cantante. Ho in mente una frase che mi colpì molto, pronunciata da un personaggio di cui non ricordo il nome. Da quel momento, mi ha consentito di riconoscere immediatamente i personaggi che sarebbero rimasti nella storia. Con molta semplicità spiegava quale fosse la caratteristica degli "immortali": "guardate gli occhi del personaggio, se dalle sue pupille si sprigiona una luce simile a due "candelette", vuol dire che è destinato a fare la storia nel campo in cui opera. Da quel giorno ho cercato di verificare quell'asserzione così perentoria e così risolutiva.
Devo ammettere di essere un grande estimatore di Elvis ma non avevo mai verificato, alla luce di questa nuova teoria che mi era stata comunicata, la veridicità di questa fenomenale intuizione. Per non essere influenzato dalla mia passione per Elvis ho cercato di scoprire chi altro poteva avere negli occhi le "candelette". Perry Como, Dean Martin, Frank Sinatra, Gilbert Becaud, Edoardo Bennato, per parlare di casa nostra. Osservando attentamente i loro filmati hanno tutti evidenziato questo particolare fenomeno. Forse saranno le luci, forse dipenderà dalla qualità dei filmati ma non posso negare di aver constatato di persona quanto asseriva il personaggio. Dopo questa verifica mi sono accinto a mettere sotto esame il "mio" Elvis. Devo dire che l'impatto con la "luce" degli occhi è stata impressionante. Altro che "candelette"! certo non per merito suo ma dagli occhi di Elvis si sprigionava una luce ancora più forte. Mi si dirà che è facile predire l'immortalità artistica a chi è già immortale ma un articolo apparso sul TEMPO del 18 giugno u.s. mi ha convinto ancora di più che in questo caso non si tratta solo di immortalità artistica ma di rinascita artistica, anche se parliamo di un cantante scomparso 25 anni fa.
Recita l'articolo: -Presley remixato torna in testa alle classifiche.-
"Londra - A 25 anni dalla morte Elvis Presley continua a riscrivere la storia della musica. A little less conversation, la canzone che fa da colonna sonora allo spot TV della Nike, è diventato il nuovo numero uno nelle classifiche inglesi. Con questa performance, Elvis è l'artista che in Inghilterra vanta il maggior numero di singoli al primo posto in classifica di tutti i tempi. Presley divideva sino a ieri il record di 17 numeri uno con i Beatles. Ora è solitario in vetta a questa prestigiosa graduatoria. Per conquistare la vetta della classifica, Elvis ha inoltre realizzato un'impresa che non risulta facile a molti artisti: ha superato la campionessa di vendite del momento Kylie Minogue, il cui singolo è sceso questa settimana al secondo posto."
Forse non ho tracciato un vero e proprio "ritrattino" di Elvis, non ho narrato della sua storia non ho parlato dei suoi successi, non ho parlato dei più di centoventi 33 giri, non ho parlato dei suoi spettacoli dal vivo (dal 1969 al 1977 più di mille!) ma ho voluto parlare di un aspetto inedito del suo destino che forse, a sua insaputa, lo avrebbe consegnato alla storia della musica mondiale. Ma non è tutto, come dicono i suoi fans "Elvis è vivo" e pur con l'ironia che ci appartiene non possiamo che dar loro ragione.

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