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cronache
si è spento Heinz Waibl

grande artista del design


Si è spento Heinz Waibl (1931-2020), grande amico del m.a.x. museo e del Centro Culturale Chiasso, al quale aveva donato il suo archivio grafico e la sua biblioteca specialistica. Allievo e giovane collaboratore di Max Huber, Waibl, durante la sua carriera di oltre sessanta anni, ha modo di lavorare con le personalità più illustri del design: da Sigfried Giedion, che assiste durante le fasi di impaginazione della prima edizione del classico Space, Time and Architecture (tradotto e pubblicato da Hoepli in italiano in Spazio, Tempo e Architettura) a Max Huber (che lo considera il suo allievo prediletto), da Albe Steiner a Bruno Munari, da Achille e Pier Giacomo Castiglioni a Giulio Cittato. Ai tempi del liceo, il caso vuole che sia amico e compagno di banco di due figure che hanno segnato un’epoca: Massimo Vignelli e Luigi Massone, il primo futuro graphic designer, il secondo architetto. Un rapporto professionale determinante per la sua vita sarà poi quello maturato con lo stesso Max Huber (1919-1992) che Waibl conosce a casa di Enrico Vignelli, cugino di Massimo. Inizia così a lavorare come praticante nello studio di Huber in via Jacopo Peri a Milano, realizzando grafiche per la Standa, esecutivi per i manifesti de la Rinascente, per Gasparotto, Innocenti, Borsalino e il logo Flos. Nell’agosto 1955 sposa la grafica Agnese (Nene) Donatelli a Milano e Max Huber fa da testimone di nozze. L’anno successivo, riceve il Compasso d’Oro, la Rinascente; segnalazione d’onore per il progetto Scafaletto Jolly di produzione Artform.

A cavallo fra il 1967 e il 1971 Massimo Vignelli incoraggia Waibl a raggiungerlo a Chicago per lavorare per la Unimark International Design and Marketing Company. Negli USA, Waibl realizza interventi per aziende come JCPenney (1969), Levy’s grandi magazzini (1969), Transunion Corporation (1969), Killian Co. Cedar Rapids (1969), Passpoint & Co. (St. Louis 1969), Tucson Arizona, Maison Blanche (New Orleans) e American Airlines. Si trasferisce poi per un breve periodo a New York e lavora anche un anno per la Unimark International a Johannesburg, prima di rientrare definitivamente in Europa nel 1971. Nel 1974 viene proposto dall’allora presidente Franco Grignani e da Walter Ballmer quale membro della prestigiosa AGI-Alliance Graphique Internationale, divenendo poi presidente del comitato italiano dal 1994 al 2003. Sempre nel 1974, fonda con Laura Micheletto, che poi diverrà sua moglie, lo Studio Signo in via Emanuele Filiberto a Milano.

Lo Studio Signo ottiene subito un gran successo realizzando immagini coordinate, marchi, logotipi, pubblicazioni, packaging e manifesti per istituzioni culturali e committenze di rilievo. Fra le numerosissime collaborazioni citiamo Venini Venezia (1978), la mostra di Franco Grignani (Milano 1984), Regione Emilia Romagna (1985), Norditalia assicurazioni (Milano 1987), PubliSer (Empoli 1987-1988), Canale 5 TeleMike (Milano 1987), Fondazione Pro Juventute Don Carlo Gnocchi (1987), Museo archeologico e della ceramica Montelupo Fiorentino (1988), Azienda consorziale Acqua e Gas (Prato 1989), Palazzo della Marmora (Biella 1989), ADI Associazione Disegno Industriale (Milano 1990), Mazzucchelli (Castiglione Olona 1990), Bticino (1992), Provincia di Biella (1995-1996), Museo Archeologico La Civitella (Chieti 1998), Ministero dei beni culturali e ambientali Soprintendenza Archeologica dell’Abruzzo (Chieti 1998-1990).

Oltre alla lunga collaborazione con gli architetti Castiglioni per gli allestimenti degli stand realizzati per Bticino e Intel del 1985/1987/1989, lo Studio Signo realizza l’immagine coordinata di numerosi ambienti commerciali e non, e la segnaletica interna ed esterna di stand fieristici e punti vendita. Tra questi si ricordano: Ferrovie Nord di Milano (1982), Amico Motta (Milano 1984), Mobeldesign Milano (1985), Bassani Ticino (Milano 1985-1987), Aerostazione di Genova (1986), Gianni Versace (Milano 1989), concorso Emscher Park (Germania 1990), Banca Commerciale Italiana (Milano 1990), CCR Centro Comune Ricerca (Ispra 1990), Pacodis linea cosmetica (Milano 2000). La ditta BTicino affida allo Studio Signo la revisione dell’immagine e il relativo “Manuale di applicazione”.

Se negli Stati Uniti viene riconosciuto come l’“europeo” dall’impronta umanistica ma pure pragmatica, l’esperienza americana e in seguito il periodo trascorso a Johannesburg porteranno Heinz Waibl ad essere l’ideatore di importanti logotipi e a divenire, con il suo rientro in Italia, l’interprete europeo della corporate identity, ovvero dell’identità grafica, di importanti ditte e istituzioni culturali coordinata e declinata su tutti i supporti (loghi, buste, biglietti da visita, sacchetti, cartelline stampa, tute etc.). Heinz Waibl, maestro della modernità che trova le sue radici nella scuola bauhausiana e nella Konkrete Kunst, ha segnato un’epoca di ricerca della cultura grafica in quel crogiolo che è stata la Milano del Secondo Dopoguerra con l’intreccio di relazioni fra la Svizzera e l’Italia.

Il m.a.x. museo ha dedicato ad Heinz Waibl nel 2014 la mostra intitolata "Il viaggio creativo", poi ospitata all’École de design de l’Université du Québec à Montréal (Uqam); il catalogo allestito per le esposizioni congiunte (italiano e inglese) costituisce ancora oggi un punto di riferimento sulla vita e l'opera dell'artista. Heinz Waibl avrebbe compiuto 89 anni il prossimo 21 dicembre. L’insegnamento di Waibl rimarrà sempre come esempio alle giovani generazioni, le quali potranno studiare la sua opera grafica attraverso i materiali dell’archivio e conoscere il suo spirito innovativo di sperimentazione e ricerca.

articolo pubblicato il: 29/08/2020

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