Ha fatto appena in tempo l’on. Giovanni Legnini, commissario governativo alla ricostruzione post terremoti, a venirci a spiegare, nel Teatro Nuovo di Spoleto, insieme alla Presidente della Regione Tesei, come intende concentrare e velocizzare, nonché semplificare, tempi e modi della ricostruzione, per uscire dalla vergognosa paralisi cui le popolazioni si vedono condannate, che la Commissione Bilancio della Camera ha estromesso dal “Decreto Rilancio” (ormai in Parlamento si parla solo di decreti, chiamandoli con nomi di fantasia suggestiva) tutta la parte, normativa e finanziaria, riguardante le aree terremotate.
Un atto indegno, una provocazione intollerabile, come hanno denunciato non solo i Sindaci d’ogni colore – che minacciano di restituire tutti insieme le “fasce” – ma lo stesso Arcivescovo di Spoleto-Norcia, l’autorevole mons. Renato Boccardo che instancabilmente si è speso per alleviare sofferenze ed esasperazione della gente. E non vengano a raccontare storielle a noi, che di Parlamento abbiamo una certa pratica…Quando in Commissione, trattando un decreto del Governo, la maggioranza vota a favore o contro qualcosa, è perché il rappresentante del Governo ha dato il conforme parere! Ora Conte in persona - cioè una (non la sola, né la più alta…) delle autorità che sono andate a stringere le mani in Valnerina, garantendo che “nessuno sarebbe stato abbandonato” e che sarebbero presto almeno scomparse le macerie, le quali invece sono ancora lì in buona parte dopo quattro anni – si affanna a… garantire che la parte normativa sarà recuperata nel “Decreto Semplificazioni” e che alla parte finanziaria si porrà rimedio in occasione del prossimo scostamento di bilancio, cioè dell’ulteriore valanga di debito che il Governo di sinistra scaricherà su di noi, figli e nipoti per dieci generazioni. Bravo, bene! Per adesso abbiamo ri-capito che per questi partiti del popolo i danni da terremoto, con la gente attufata nelle casette d’emergenza, cui viene reso impossibile tornare a lavorare e guadagnarsi da vivere, non sono una priorità.
Hanno ammonito con chiarezza Alemanno (Sindaco di Norcia), De Carolis (Sindaco di Cascia), Messi (Sindaco di Preci): “Basta passerelle e tradimenti. Se non vi sbrigate a darci procedure superveloci e coperture finanziarie vere, sarà inutile che lo facciate più tardi. Cittadini e famiglie, anche quelli che hanno resistito fin qui, se ne saranno andati irreversibilmente!”. A proposito di Sindaci, in un’Italia così, sconsigliamo il gesto delle dimissioni: si dimettano le massime autorità che stanno venendo meno alle parole date e distruggono la credibilità dello Stato perfino al cospetto degli eventi tragici che hanno colpito tutta l’Italia centrale!
articolo pubblicato il: 13/07/2020 ultima modifica: 22/07/2020