L’indice di “gradimento” in rete dei Presidenti delle Giunte Regionali – secondo lo studio condotto da Spin Factor e presentato dal fondatore e amministratore Tiberio Brunetti – vedrebbe ai primi due posti della classifica Luca Zaia (Veneto, centrodestra) e Michele Emiliano (Puglia, centrosinistra), mentre scivolare in fondo alla graduatoria Enrico Rossi (Toscana, centrosinistra) e Donatella Tesei (Umbria, centrodestra).
Lasciamo ai loro trionfi Zaia – che è certamente in gamba, iperfederalismo a parte, e molto utile alla stampa avversa per farlo “crescere” di immagine in antagonismo a Salvini – e l’ineffabile Emiliano, esponente del PD ma con vezzo di “oppositore interno”, che sarà contento d’essere così “gradito” dopo che in fatto di epidemia ha saputo dire due cose la mattina e le due cose contrarie la sera….
Ma, quanto agli altri due, quali motivazioni adduce il Brunetti a sostegno della indagine Spin Factor? Il toscano Rossi avrebbe emesso i suoi “post” molto più rivolti alla polemica politica nazionale, piuttosto che a fornire risposte ai problemi dei suoi cittadini. Invece la “colpa” della Tesei sarebbe che “non utilizza social media per la sua comunicazione”. “Un gravissimo errore, a nostro parere” aggiunge “L’ultimo post che compare sulla sua pagina facebook è datato 28 ottobre 2019 ed è un ringraziamento per il risultato elettorale ottenuto. Il non comunicare più attraverso i social interrompe quel rapporto di fiducia che si era venuto a creare con la gente”.
Sarà che noi veniamo da vecchia scuola di comunicazione politica verso un popolo fatto di persone e non di schermi virtuali, ma “sondaggi” di questo genere ci fanno pensare che o l’opinione pubblica non esiste più, oppure si sono trasferiti in un altro mondo fatuo coloro che presumono di “testarla”. Premesso che il sondaggio vero in Umbria è stato fatto meno di un anno fa, con il risultato elettorale; e ammesso che tutto vada rivisto alla luce dello sconquasso sociale da “coronavirus”; abbiamo già dimenticato che l’Umbria, per piccola che sia, è la Regione che ha presentato migliore resistenza all’epidemia, minore numero di vittime e più rapida e convincente fase d’uscita dall’emergenza? Non è stata apprezzata Donatella Tesei perché, pur nei limiti delle risorse e competenze locali, si è confrontata vigorosamente col Governo, senza sbavature estremistiche o “fughe in avanti/indietro” in cui sono incorsi vari colleghi, tanto da meritare riconoscimenti di efficacia ed equilibrio dalle categorie economiche, dalla stampa umbra e perfino dalla Conferenza Episcopale? Tutto passerebbe in secondo piano rispetto al fatto che la suddetta Presidente preferisca dedicare le 24 ore a lavorare, conoscere, progettare, girare i luoghi e le strutture – avendo ereditato una Regione in ginocchio per crisi economica, ancor più che sanitaria – piuttosto che consumarsi ed esibirsi sulla tastiera telematica? Se così fosse, ci sarebbe da disperare sul destino della politica, dell’amministrazione e, la vogliamo dir tutta?, della stessa democrazia…
articolo pubblicato il: 12/06/2020 ultima modifica: 19/06/2020