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elzevirino
e adesso pover'uomo?
di Ada

C'è un signore, piuttosto anziano, ottimo professionista, grande comunicatore. Potrebbe ritirarsi a vita privata e senza tanti problemi aspettare tranquillamente per vedere come va a finire questa Italia senza più ideali (ammesso che l'abbia mai avuti) e inidonea ad affrontare con coraggio le difficoltà del secolo appena iniziato. Questo signore, imperturbabile e flemmatico, apparentemente mite e disteso ha solo un difetto - apprezzato comunque da molti italiani - quello di aver trovato un avversario che proprio non digerisce, non apprezza e che auspica senza tanti complimenti che si tolga quanto prima di mezzo. Nulla di preoccupante, direte visto il nostro panorama politico, perché sono in tanti a farlo, ma lui è molto speciale, anche se poi non è che abbia molte frecce al suo arco un po' astioso, sono sempre le stesse e alla fine vengono a noia. Per anni, giorno per giorno, ha esercitato i suoi notevoli mezzi di persuasione senza mai dimenticare, neppure una volta, di dire qualcosa di carino, si fa per dire, nei riguardi del suo avversario principe. Poi un giorno il giocattolino si è rotto. e tanto per farlo contento e non umiliarlo più di tanto gli hanno detto (i familiari adottivi non quelli naturali di prima) di andare a giocare da qualche altra parte e se proprio desiderava restare in casa, di farlo di notte o in orario tale da non disturbare troppo vicini e lontani. Di chi stiamo parlando ? Non ve lo diremo, ma molti lo avranno capito. Agli altri offriamo solo un particolare: il signore piuttosto anziano, eccetera, eccetera ama spesso citare quasi con petulanza uno scrittore degli anni '30 il tedesco Hans Fallada che ebbe una certa notorietà con il suo romanzo " E adesso pover'uomo ?". Una domanda che non vorremmo rivolgere al signore di cui sopra perché siamo rispettosi e perché dopo tutto non è bello.

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