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Soraya, la Principessa triste
di Manlio Morandi

Muore poco tempo fa in un lussuoso appartamento parigino stroncata probabilmente dall'alcool e dai tranquillanti. Forse per i più giovani il nome Soraya non dice molto ma se conoscessero la storia della sua vita forse l'amerebbero e forse non capirebbero, con la mentalità di oggi, di quale supremo sacrificio sia stata capace questa donna. Un marito, lo Scià di Persia, attuale Iran, uomo affascinante e dai modi garbati degni di un nobile inglese, una vita lussuosissima, un amore senza confini. Sembrava ed era una moderna favola d'amore. Quanti giornali hanno versato fiumi d'inchiostro su questa coppia così bella ed invidiabile! Lei diciannove anni, lui trentadue, si sposano nel 1951. Lei indossa un abito di Dior tempestato da 6.000 autentici brillanti. Il matrimonio nato per esigenze di dinastia sembrerebbe soltanto una unione di convenienza, per dare un erede al trono. Ma lo Scià, ripudiata la prima moglie Fawzia che non ha saputo dargli un figlio maschio, sceglie su una fotografia la nuova sposa. Ci sono i presupposti per un matrimonio di stato. Invece la stupenda Soraya conquista il cuore dello Scià ed è conquistata da quest'uomo di grande classe che univa l'eleganza regale ad un fascino superiore che solo i grandi uomini della storia possono avere. L'amore nasce spontaneo e non si tratta di un comune amore ma di una passione così grande che forse può spiegare la triste fine di Soraya. Il sospirato figlio maschio non arriva e nel frattempo lo Scià è costretto all'esilio da basse beghe politiche interne. Si rifugia a Roma, al quarto piano dell'hotel Excelsior, dove, assediato da giornalisti e fotografi rilascia una romantica dichiarazione: per lui ci sono due fedi: il Corano e Soraya. Pochi giorni dopo rientrano in Iran dove si è ristabilito l'ordine. Passano gli anni ma i figli non arrivano e sempre più il terrore attanaglia lo Scià. Una legge dinastica impone al principe di avere un erede o abdicare a favore di un fratello. La sorte però si accanisce ancor di più su questa coppia. Il fratello minore dello Scià, possibile erede al trono muore in un incidente aereo. Rimane quindi una sola possibilità: sposare un'altra donna che possa dare allo Scià il sospirato erede. Immaginate cosa potrebbe essere, trasferita ai giorni nostri, la tragedia di un amore che deve finire per legge suprema! Cosa potrebbe significare per due persone che si amano profondamente doversi dire addio per l'interesse supremo dello stato. Forse se lo Scià avesse saputo come poi è finita la sua Persia sarebbe fuggito con Soraya infischiandosene dei suoi sudditi. Ma la storia non è questa. Nel 1958 Soraya si trasferisce in Europa e nel marzo dello stesso anno lo Scià ripudia pubblicamente ed ufficialmente la moglie. La chiama "sposa adorata" e le concede un appannaggio da favola. Lo Scià si risposa ed ha finalmente i tanto sospirati figli maschi da designare come eredi al trono. Trono che perderà pochi anni dopo, rendendo assolutamente vano il sacrificio della bella Soraya.

La vita per Soraya da quel momento è un fardello da trasportare sulle spalle, fingendo di vivere una nuova vita. Molte esperienze amare, dal cinema ad un nuovo amore che forse per la prima volta riesce a far sparire quel sorriso triste. Ma anche in questo caso la sfortuna si accanisce contro di lei. Il regista Franco Indovina che le aveva donato un po' di serenità muore nella sciagura aerea di Punta Raisi. La vita di Soraya probabilmente finisce con questa ultima tragedia. Il resto della sua vita, seppur movimentata, va dimenticata per lasciare nella memoria soltanto l'immagine della stupenda principessa.

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