Immaginare un futuro sostenibile per il settore dello spettacolo dal vivo è urgente e necessario. La violenta, straordinaria circostanza che stiamo vivendo ci obbliga a una riformulazione tout court delle pratiche che animano il sistema. Artisti, autori, tecnici, operatori, maestranze, uniti nella chimera della ri-esistenza, dovranno essere l’innesco per una trasformazione.
Allo scopo di attivare riflessioni, individuare metodi alternativi e acquisire nuove competenze, nasce il progetto WebinArt - nuove strategie per lo spettacolo dal vivo, un ciclo di seminari digitali promosso da Theatron 2.0 e L’ultimo Nastro di Krapp, che si svolgerà dal 28 aprile al 26 maggio 2020.
Tutti i webinar sono gratuiti e aperti a chiunque sia interessato ad approfondire tematiche di particolare rilevanza per i lavoratori e le lavoratrici dello spettacolo dal vivo in rapporto allo scenario contemporaneo. Il progetto è sostenuto da alcuni dei migliori professionisti del settore che hanno sposato l’iniziativa, mettendo a disposizione la propria esperienza e le proprie conoscenze. In ordine cronologico Carlotta Garlanda, Andrea Minetto, Vincenzo Del Gaudio, Valeriya Kilibekova, Tiziano Panici, Cristina Da Milano, Luca Ricci, Emanuela Bizi, Massimo Macaluso e Francesca Billi saranno i conduttori e le conduttrici dei seminari digitali. Il progetto è patrocinato da C.Re.S.Co. – Coordinamento delle Realtà della Scena Contemporanea.
Per partecipare basterà accedere alla pagina Facebook di Theatron 2.0 nel giorno e nell’ora indicati nel calendario. I partecipanti potranno interagire in diretta sottoponendo al conduttore le proprie domande.
All’opportunità formativa si affianca l’obiettivo di stimolare idee creative e nuove modalità operative. A proposito della pratica collaborativa come fine ultimo di internet, Pierre Lévy scrive: «L'intelligenza è distribuita dovunque ci sia umanità e può essere valorizzata al massimo mediante le nuove tecniche, soprattutto mettendola in sinergia. Oggi, se due persone distanti sanno due cose complementari, per il tramite delle nuove tecnologie, possono davvero entrare in comunicazione l'una con l'altra, scambiare il loro sapere, cooperare». È il momento che precede il Fare, quello del ritrovarsi occupando luoghi digitali, gli unici abitabili in questo tempo sospeso, nei quali attivare sinergicamente umanità e intelligenza collettiva.
articolo pubblicato il: 20/04/2020