Chi è quel gran signore che, in piena crisi sanitaria da covid-19, ha affermato che la Spagna e l’Italia si devono mettere in ginocchio.? Costui, secondo quanto riportato da Dagospia e ripreso da altre testate italiane, risponde al nome di Klaus Regling. Non è un qualsiasi euroburocrate, ma come si legge dalle pagine scritte da Francesco Russo che ha seguito la carriera del personaggio per conto dell’Agi, è probabilmente l’uomo più potente dell’Europa. Tralasciando il curriculum e concentrandoci sul ruolo che ha avuto e che ha tutt’ora nella costruzione dell’Unione Europea, possiamo affermare che Klaus Regling ha partecipato attivamente fin dall’inizio ai negoziati per conto e nell’interesse della Germania.
Francesco Russo precisa: "Nel ruolo di capo della divisione Affari Economici internazionali, Regling è anche uno dei protagonisti della stesura dei trattati di Maastricht. Insieme al futuro presidente Horst Kohler e all'allora presidente della Bundesbank Hans Tietmeyer, fa parte del team di negoziatori tedeschi al tavolo che porrà le basi per la nascita dell'euro".
In sostanza, partendo dallo studio degli effetti della fusione tra il forte marco tedesco con la lira e la peseta, Klaus Regling ha portato avanti nel cuore dei trattati europei il disegno di un Europa funzionale all’economia tedesca ed a scapito delle altre nazioni del sud. Con l’introduzione del MES chiamato “fondo salva Stati” le chiavi della cassaforte sono saldamente in mano tedesca.
Con una Banca Centrale Europea priva della possibilità di svolgere l’unica funzione che contraddistingue il ruolo di vera e propria banca centrale: “essere prestatore di ultima istanza”; con una strana entità guidata da un consiglio di amministrazione che gode di immunità penale e che non solo sfugge al controllo della Commissione Europea e della BCE, ma addirittura ne condiziona le scelte, proseguire nel piano di unificazione della EU appare un esercizio oltre che temerario estremamente pericoloso. Mi torna in mente il ritornello degli europeisti italiani da bar dello sport: “Da quando esiste la UE non esiste il rischio di guerre”; cribbio! Ma quella che è in corso con danni economici ingenti che cosa è se non una guerra commerciale combattuta con l’arma della finanza. Il prossimo capitolo avrà per titolo “come sottomettere le banche italiane” ed il MES non è altro che il cavallo di Troia.
Per Francesco Russo il ruolo di Regling è chiaro: quello di far sì che
"l'integrazione dell'Eurozona diventi più stretta solo a patto di seguire un disegno tedesco". Possiamo affermare che il progetto di completamento dell'unione bancaria indicato dal ministro delle finanze tedesco procede parallelamente alla riforma del Mes. "Il primo intende spingere le banche che detengono forti quote di debito pubblico a dismetterle, eliminando il 'rischio zero', scenario che avrebbe effetti devastanti per l'Italia". "Il secondo" spiega ancora Francesco Russo "oltre a garantire copertura al fondo comune di garanzia per i depositi che ancora manca all'unione bancaria, evoca lo spettro della ristrutturazione del debito per i Paesi, come l'Italia, con i conti troppo in disordine per poter accedere agli aiuti. Ciò significherebbe che, una volta entrata in vigore la riforma, si scatenerebbe subito un attacco speculativo ai danni di Roma e, in assenza degli accantonamenti richiesti dal progetto Schulz, il sistema bancario italiano verrebbe travolto". Nel frattempo, nessuno osa attenzionare le banche tedesche e gli “stress test” sono pensati esclusivamente per far emergere criticità legate ai crediti deteriorati, dimenticando, molto colpevolmente, altre criticità dovute alla finanza creativa ed all’uso disinvolto e massiccio dei derivati.
Magari avessimo avuto un Klaus in Italia; purtroppo la classe dirigente che fin qui si è occupata di tutelare gli interessi del popolo italiano durante la stesura dei trattati e nella formazione di Organismi risulta inadeguata o “venduta”; delle due l’una, stando ai risultati.
articolo pubblicato il: 04/04/2020 ultima modifica: 10/04/2020