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cronache
come ti trivello il parco

Č in corso una battaglia di cifre e documenti tra le associazioni ecologiste e quelle dei petrolieri americani. La posta in gioco č il futuro del Parco Artico di vita Selvaggia, una estesa riserva naturale in Alaska di duecento chilometri di lunghezza e tra i venti e i sessanta di larghezza, chiusa tra le montagne e il Mar Glaciale Artico. I petrolieri sperano di trovare un giacimento capace di produrre tra i due e gli undici miliardi di barili di petrolio, ma gli ecologisti fanno notare che nella zona vive un numero altissimo di specie animali. D'inverno si trovano solo foche, trichechi e orsi polari, ma nei periodi meno freddi si trovano bisonti muschiati, orsi bruni, alci, donnole ghiottone, lupi, volpi, oche delle nevi e 130mila caribų. Questi ultimi rappresentano l'unica forma di sussistenza di settemila indiani Gwitch'in, che dei caribų utilizzano la carne, le pelli e le corna. I petrolieri affermano che lo sfruttamento del giacimento creerebbe pių di settecentomila posti di lavoro; le nuove tecniche di prospezione e perforazione causerebbero inoltre un impatto ecologico minimo, in quanto da un unico campo di lavoro grande pių o meno come un aeroporto internazionale si estrarrebbe il petrolio da giacimenti lontani chilometri e i residui verrebbero reimmessi nel sottosuolo. Di tutt'altra opinione gli ecologisti, che fanno presente che attorno ad un campo di perforazione vengono create strade, circolano automezzi, vengono posizionate condutture; fanno inoltre notare che i bisonti muschiati, scomparsi dalla zona cento anni fa, sono stati reintrodotti solo venticinque anni or sono ed ora rischierebbero di doversene andare. Ma l'attuale crisi mondiale del petrolio non gioca a favore delle preoccupazioni ambientali, anche perché i giacimenti californiani sono stati sfruttati troppo e gli USA non hanno nessuna voglia di dipendere dall'estero per gli approvvigionamenti energetici.

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