Esistono in Italia due siti denominati Grotta dei Cervi, o quantomeno due siti conosciuti a livello internazionale. Uno si trova in provincia di Lecce, l'altro, indubbiamente più famoso, si trova sotto il livello del mare, sul litorale nordoccidentale della Sardegna, non distante da Alghero. Questa seconda Grotta dei Cervi è stata scoperta a quindici metri di profondità da Marco Busdraghi nel 1995. Al suo interno ospita un giacimento fossile di cervi sardi inglobati in colate di calcite e stalattiti.
La grotta di Alghero è stata oggetto di una serie di polemiche sulla sua sicurezza, per una grata di protezione asportata (ma sembra che fosse in condizioni pietose e pericolosa per l'incolumità dei subacquei), per un dente di cervo scomparso, non si sa se asportato da uno studioso di paleontologia o da un turista in cerca di souvenir. Come sempre succede quando si accendono polemiche, si finisce sempre con tutti che incolpano tutti, la gestione dei parchi che (sembra) sia spesso una questione di poltrone, l'autorizzazione ai pescatori professionisti per lavorare nelle aree protette, il fatto che c'è chi paga per essere accompagnato a visitare la grotta (e in ciò non si capisce che male ci sia).
L'importante è che le bellezze naturali vengano salvaguardate con norme precise e controlli rigorosi, poi, si sa, ognuno crede che siano gli altri i nemici della natura. Ultimamente (non vorremmo aprire un'altra polemica) ha fatto scalpore la "scoperta" che Ermete Realacci, massimo esponente di Legambiente, si diletta d'estate a pescare, rigorosamente senza respiratore; i pescatori professionisti spagnoli accusano gli italiani di usare reti a strascico, i pescatori di tutta Europa sono contro gli spagnoli perché sono troppi.
La situazione del litorale sardo non è diversa da quella di altre zone di incomparabile bellezza delle nostre coste. Come ad Alghero, anche altrove sul fondo si trova di tutto, come sempre direttive e circolari nulla possono contro la maleducazione di chi pensa sempre che siano gli altri i nemici del mare e da parte sua non è disposto a fare alcuna rinuncia. Le cose, indubbiamente, si complicano quando sul fondo si trovano i famosi coralli rossi appetiti da tutti i pescatori di frodo (sempre più a rischio di estinzione) e, a pochissima distanza, un patrimonio dell'intera umanità come la Grotta dei Cervi.