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cronache
ebrei morti due volte

Secondo uno studio pubblicato dall'Istituto Nazionale per la Memoria di Varsavia, almeno trenta massacri di ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale sono da addebitarsi a polacchi e non a militari nazisti, come si era creduto fino ad oggi.
I lavori di ricerca storica hanno avuto inizio un paio di anni fa ed hanno portato a risultati incredibili. È ormai inconfutabile che il progrom di Jedwabne, avvenuto nel 1941 e nel corso del quale furono eliminati circa milleseicento ebrei fu opera di irregolari polacchi. Lo studio indica chiaramente che non si trattò di un fatto isolato, perché altri massacri si ebbero, sempre ad opera di polacchi, nella stessa zona.
Il capo dei ricercatori, Pawel Machcewicz, ha presentato un dossier di millecinquecento pagine zeppe di nomi di morti e di assassini.
Aleksander Kwasniewski, presidente della repubblica polacca, in occasione del sessantesimo anniversario degli eccidi, ebbe a pronunciare una storica richiesta di perdono, ma si guardò bene di correggere la tesi difesa negli anni del regime comunista che a commettere eccidi furono solo le truppe tedesche, mentre i polacchi furono solo vittime innocenti.
Se è un dato incontrovertibile che milioni di ebrei siano stati vittime della barbarie nazista, ciò non toglie che i relativamente pochi massacrati dai polacchi siano morti due volte, per la vita tolta e per la memoria rinnegata.

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