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teatro
Teresa di Gesù
di Sergio Gigliati


di Luigi Saravo
Teatro Sala 1
Roma
Dal 14 dicembre

Sara’ in scena dal 14 al 19 dicembre presso il Teatro Sala uno di Roma “Teresa di Gesu’ “, scritto e diretta da Luigi Saravo ed interpretato da Valeria Milillo con musiche dal vivo di Filippo Gatti.

E’ la storia di Teresa, una giovane novizia che nelle acque del lago su cui si affaccia il proprio convento, vede l’immagine del Cristo, “il suo amato” chiamarla, e si immerge per raggiungerlo... Sfiorerà la morte .

Da qui inizierà un cammino che la porterà in un mondo alla ricerca e alla conquista di quell’amore che l’aveva avvicinata alla propria fine.

Il percorso sarà costellato da visioni, cadute nell’oscurità più torbida e infida, attraversato dal dolore lacerante dell’assenza del suo amato.

E soltanto il percorso più estremo riuscirà a liberarla, ricongiungendola a quel Gesù da lei sempre desiderato e cercato.

Note di regia

Avevo incontrato una nota attrice che stava raccogliendo materiali di autori sudamericani e spagnoli per costruire un recital di musica e poesia improntato sul tema dell’amore e nella nostra conversazione mi ritrovai a parlarle di S.Teresa d’Avila che, a mio parere, su quel tema aveva improntato tutta la sua vita e la sua opera.

Nella stesura del testo partii dal presupposto di prendere i temi che più mi toccavano della vita della Santa, ricontestualizzandoli all’interno di una storia contemporanea e nutrendo la storia della associazioni personali che quei temi mi suggerivano.

Ciò che ne uscì fuori fu un testo di una quindicina di pagine in cui una giovane novizia di nome Teresa compie un viaggio d'amore attraverso sogni, visioni, malattia, farmaci, droga, prostituzione e morte al termine del quale si ricongiungerà con l’oggetto del proprio sentimento.

Certo questo non ha gran che a che fare con la biografia della Santa, ma certamente ha reso a me visibile le ragioni del mio struggente amore nei confronti di quella figura.

Dopo averlo scritto mi sono reso conto che il testo certo non era un monologo, ovvero non aveva caratteristiche propriamente teatrali ma ho riconosciuto, o forse ho voluto riconoscere, che c’era la necessità della carne, del respiro, dello spazio, della musica.

Forse era una necessità solo mia e non del materiale ma, d’altronde, tutto è stato nutrito da una necessità esclusivamente personale e quello che posso dire è che mi auguro che questa necessità possa accendere anche il desiderio di altri.

Certo il pubblico eventuale di questo spettacolo non può avere nessuna esigenza riguardo alla messinscena in sé, ma senz’altro avrà il bisogno di ogni uomo che entra in un teatro, quella di assistere a qualcosa che non sa cosa sarà ma che spera possa fargli riconoscere che ciò che è invisibile esiste, e vive dentro di lui anche per un solo istante, perché allora, in quell’istante, ci sarà tutta la sua vita e lui per quell’istante sarà un’anima vivente.

Data questa speranza posso dire che l’allestimento è molto semplice, teso a sottolineare attraverso i segni scenici i vari passaggi del testo, usando la musica per chitarra come elemento di organizzazione del tempo narrativo, che per la sua natura tendenzialmente poetica è fin troppo sintetico.

Alcuni vantaggi in scrittura si sono rivelati grossi ostacoli nella messa in scena e mi auguro di renderli il meno vistosi possibile; spero che il percorso sia almeno comprensibile e che alla fine questo possa bastare per rendere onore al mio motto: “Vola o Muori”.

In scena al Teatro Sala 1
Porta di San Giovanni 10
tel.06/7009329
fino al 19 dicembre.
Orario spettacoli: 0re 21.
Costo del biglietto euro 10,00.
Ufficio Stampa:
Valeria Buffoni
valebuf@yahoo.it
Gianluca Verlezza
gianluca.verlezza@fastwebnet.it

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