Tra le maggiori manifestazioni culturali dell'anno si inserisce quella di Palazzo Grassi a Venezia incentrata, nell'ambito del filo conduttore delle civilta' antiche, sull'Egitto. La figura del Faraone viene rivisitata attraverso le circa trecento opere esposte nella rassegna che provengono da 34 musei e collezioni private. La quantita' e la varieta' di testimonianze a disposizione aiutano a comprendere la storia, la societa', l'arte e la letteratura di questa splendida civilta' che si e' sviluppata su un'arco temporale di oltre tremila anni, dalla fine del IV millennio a.c. fino al IV sec. d.C.. Tale sviluppo millenario deve indubbiamente la sua longevita' all'eccezionale vivacita' della propria cultura che e' riuscita a diversificarsi nelle sue forme politico-culturali e religiose fino all'eta' Tolemaica e romana per esaurirsi definitivamente, solo con l'avvento del Cristianesimo, durante il IV sec. d.C.
La mostra si snoda in un percorso espositivo incentrato per lo piu' sulla figura del Faraone, sulla sua regalita': e' in quest'ottica che viene presentato il sovrano. Per gli Egizi tutto l'universo poggia sul Faraone, l'emblema stesso della civilta' egizia, insediato sulla terra dal dio creatore per respingere il caos: e' il dio in terra, il primo sacerdote, il comandante dell'esercito. In lui si fondono gli ideali di giustizia e religione, di natura e cultura, di politica e di potere. Amministrava il tutto come un moderno capo di stato, avvalendosi, come ancora avviene, di ministri dell'interno e della giustizia.
A svelare questa figura a palazzo Grassi concorrono i 300 reperti provenienti in gran parte dal museo del Cairo.
Il visitatore si trova proiettato fin dall'inizio in un mondo affascinante, maestoso e misterioso: nel cortile centrale del palazzo, dove ha inizio la prima sezione, opere di grande formato sottolineano l'Egitto monumentale, la potenza stessa del Faraone. Qui troneggia sul tutto l'imponente statua in quarzite di Tutankamon, che sfiora i tre metri di altezza.
Proseguendo si incontra la galleria dei ritratti: una vera e propria sequenza di profili e di lineamenti di coloro che governarono l'Egitto, da Kefren a Tutankamon, da Ramesses a Cleopatra. Sono volti regali, ieratici, che simboleggiano il divino attraverso una continuita' delle tradizioni.
Nella terza sezione espositiva sono a confronto i due grandi temi della natura faraonica: il suo carattere divino e la sua natura umana. Le immagini riflettono gli emblemi stessi della regalita', la sua dualita', le molteplici manifestazioni del potere.
La quarta sezione ci conduce nella sfera del divino: il Faraone e' un dio tra le divinita', intermediario, nel contempo, tra gli uomini e gli dei. E' un re-sacerdote che ci si presenta innanzi, la cui conoscenza faceva si che si celebrassero i riti sacri, in un dialogo continuo tra re e dei; e' grazie alla sua intermediazione che gli dei accordavano, in cambio di offerte, la loro benevolenza.
E' il re vittorioso, il re guerriero, garante degli equilibri, quello che incontriamo nella quinta parte della mostra. Le immagini rappresentanti la vittoria sui nemici sono spesso ricorrenti. Sono immagini che assumono il significato stesso dell'eternita', della non mutabilita' delle cose, dell'ordine stesso che gli dei hanno stabilito.
Nella sesta sezione e' il capo di stato che si presenta, il buon governo illustrato dall'evocazione di un palazzo ufficiale dove egli tiene consiglio con i suoi ministri e funzionari: e' da qui' che gli ordini vengono distribuiti in tutto l'Egitto.
La penultima sezione e' incentrata sul faraone come uomo in se stesso, sulla propria corte, sulla vita di tutti i giorni, nei piaceri e nei fasti quotidiani. Possiamo riscoprire l'uomo all'interno del suo palazzo, libero dall'ufficialità del proprio ruolo. Soggetto primario diviene la famiglia stessa del sovrano, composta dalle varie mogli e dai numerosi figli. Una moltitudine di servitori sono sempre intorno al sovrano che è, a sua volta, attorniato da un nutrito numero di uomini di corte piu' o meno stabili, da svariati funzionari e da personaggi che ricoprono i ruoli piu' vari.
E come tutte le fasi della vita appare infine la morte, regale anche qui' nella sua essenza. L'ultima sezione della mostra si conclude con la morte del Faraone, del dio in terra, di colui che continua nell'al di la' il suo viaggio accompagnato da sontuosi tesori nel cammino lungo i sentieri dell'oltretomba.
Numerosa e' la varieta' dei materiali presenti all'interno della mostra: oro, granito, arenaria, argento, alabastro , corniola, diorite rame, pietre dure, vetro, ardesia ed altro. Tra i pezzi piu' curiosi notiamo una serie di 56 rosette in faience con un diametro variabile tra i 2 e i 4 cm, provenienti dalle collezioni del Louvre.
Per ultimo segnaliamo il poderoso segmento di pilone in calcare proveniente la museo dell' Universita' di Pensylvania, del considerevole peso di oltre 4 tonnellate.
VENEZIA
Palazzo GRASSI
Fino al 25 maggio 2003
Orario 9.00 - 19.00
L'accesso al palazzo e' consentito fino alle ore 18.00
BIGLIETTI
Intero - € 9,00
Ridotto - € 6,50
Curatrice della mostra Christiane Ziegler
www.palazzograssi.it