Italia 2003
Regia: Gabriele Muccino
Sceneggiatura:Gabriele Muccino, Heldrun Sheeef
Interpreti:Fabrizio Bentivoglio (Carlo), Laura Morante (Giulia), Monica Bellucci (Alessia), Nicoletta Romanoff (Valentina),
Silvio Muccino (Paolo)
Genere:Commedia
Censura Italiana: Tutti
"Come appaio dal di fuori?" Chiede Paolo, ragazzo dell'ultimo anno di liceo a sua sorella Valentina di 17 anni (anzi, 18 anni meno tre mesi) perchè non riesce a conquistare la ragazza di cui si è innamorato ed a diventare "importante" agli occhi dei suoi amici. "Come vedi tua mamma da fuori?" chiede la mamma Giulia a Paolo, incerta se ritornare a recitare a teatro, la sua grande passione giovanile. "Io non sono una ragazza per bene": recita davanti allo specchio Valentina, nel preparasi una frase ad effetto per il giorno del suo provino come "velina" per la televisione. Carlo, il padre, un pò rinunciatario, un pò sognatore, è come risvegliato dall'incontro con una sua fiamma giovanile (Alessia) che lo invita a riprendere a scivere il libro che non riesce mai a portare a termine.
Sono state spese molte parole intorno a questo film, ancor prima del suo arrivo nelle sale, visto come epitaffio (ma la lista di film con lo stesso tono si allunga sempre di piu') della famiglia oggi.
In realtà, a ben guardare, è la morte dell'individuo che viene celebrata metre la famiglia mostra una una "tenuta" quasi miracolosa con simili personaggi malati di egocentrismo, riuscendo a senderli solidali nel momento della disgrazia (come avviene nel film) e uniti almeno nelle feste comandate, come a Natale.
I componenti di questa famiglia, non importa quale età abbiano, sono tutti presi dall'ansia di ciò che una volta si usava dire "realizzarsi" mentre adesso, nell'epoca dell'immagine, è molto di meno: è apparire, emergere comunque. non importa in quale modo. Inutile dire che si tratta di personaggi incapaci di amare, di dedicarsi a qualcun'altro: Carlo ritorna con Alessia perchè in fondo solo lei crede veramente nel suo talento. Sua moglie Giulia si stà per concedere una trasgressione sentimentale (poi interrotta per "motivi tecnici") perchè il regista dell'opera teatrale nella quale è ritornata a recitare è convinto che ce la potrà fare. La più cinica di tutti è Valentina: capito che non si può diventare una velina per meriti, non esita a spostarsi da un letto all'altro per riuscire ad avvicinarsi a quel conduttore di trasmissione che finalmente l'accetterà nel cast.
Gabriele Muccino si dimostra, anche in questo film, regista di grande talento. Sa far recitare i suoi attori (perfino Monica Bellucci e Taricone); la macchina da presa, spesso portata a mano, ci tiene sempre incollati ai personaggi nel loro muoversi concitato. Infine il montaggio, suo punto forte, ci fa passare due ore di visione senza che si percepisca il ben che minimo cedimento, anzi si ha la netta sensazione che il film sia un "concentrato" di una storia non interamente raccontata.
Non si puo' dire lo stesso della sceneggiatura, che sembra moltiplicare per quattro lo stesso archetipo di personaggio ed il tributo dato ad "American Beauty" è perfino eccessivo: nella voce fuori campo che avvia e termina il film, nell'iniziare la storia facendoci vedere come la famiglia si sveglia la mattina e si avvia al lavoro.
Ne "l'ultimo bacio", il precedente film che ha consolidato la sua notorieta', Muccino si limitava a raccontarci con partecipazione la sua scoperta, cioe' quella di una generazione di adulti perennemente adolescenti e di adolescenti decisi a non negarsi alcuna esperienza. Adesso, con "ricordati di me", Muccino perfeziona la sua analisi antropologica e la rende più palese, più dichiarata, ci evidenzia che i suoi protagonisti cercano ansiosamente di voler apparire ma mai di voler essere. Inoltre Muccino sembra assumere un atteggiamento più critico verso ciò che racconta, e la sua denuncia del mondo effimero della televisione appare sincera. Non resta che sperare che nel prossimo film l'autore faccia un altro passo avanti, non limitandosi a registrare fatti ma mostrandoci una sua proposta, un modo per ricuperare la sfera dei sentimenti.
Per questo film viene suggerita la visione a ragazzi maggiorenni per il cinismo di certi atteggiamenti. Da notare come i genitori, che all'inizio della storia erano molto critici nei confronti dei tentativi di Valentina di sfondare nel mondo della televisione, si mostrano poi compiaciuti nel vederla apparire sul piccolo schermo e non hanno più niente da obiettare, anche quando lei decide di vivere fuori casa per continuare a perseguire la sua carriera "orizzontale".
Perche' almeno lei e' "arrivata".