Gli italiani sono abituati ad avere per nome quello imposto dai genitori e per cognome quello della famiglia del padre. Per secoli tale pratica, imposta oltretutto dalla legge, è stata immodificabile.
Altrove si è più o meno fortunati, a seconda dei punti di vista. In Islanda i cognomi, come noi li intendiamo, non esistono. In Spagna, a quello del padre si affianca quello della madre, spesso accompagnato da un secondo nome di battesimo: trasposta la regola in Italia, si avrebbe pertanto che un Mario Bianchi diventerebbe un "quasi-iberico" Mario Rodrigo Bianchi-Verdi...
Qualcosa è comunque cambiato anche nel Bel Paese. Il D.P.R. 03/11/2000 n. 396 ha confermato vecchie regole e stabilito nuove possibilità in materia.
Per quanto riguarda i nomi di battesimo, è vietato imporre al bambino lo stesso nome del padre vivente, di un fratello o di una sorella viventi, un cognome come nome, nomi ridicoli o vergognosi. Con riguardo alla mania esterofila degli italiani di imporre nomi stranieri ai bambini aventi la cittadinanza italiana, questi devono essere espressi in lettere dell'alfabeto italiano, con la sola estensione alle lettere: J, K, X, Y, W.
Dalla lettura della legge emerge, poi, una ulteriore curiosità: se la nascita avviene durante un viaggio per ferrovia, il luogo di nascita del bambino risulterà quello della stazione nella quale si effettua la prima fermata del convoglio.
Riguardo ai cognomi, chiunque desideri cambiare il cognome, perché ridicolo o vergognoso, o perché rivela origine naturale, o aggiungerne al proprio un altro, deve farne richiesta al Prefetto della provincia del luogo di residenza, esponendo le ragioni della domanda.
Qualora l'istanza appaia meritevole di essere presa in considerazione, a seguito di un complesso iter amministrativo, non scevro di possibili rifiuti od opposizioni di chiunque ne abbia interesse, il Prefetto potrà provvedere in merito alla domanda con decreto. In nessun caso può essere richiesta l'attribuzione di cognomi di importanza storica o comunque tali da indurre in errore circa l'appartenenza del richiedente a famiglie illustri o particolarmente note nel luogo in cui si trova l'atto di nascita del richiedente o nel luogo di sua residenza: non è possibile, in sostanza, attribuirsi un cognome "famoso".
In poche parole, nessuno potrà mai sostituire al proprio nome quello di Napoleone Bonaparte!