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"Red Land-Rosso Istria"

di Maximiliano Hernando Bruno

di D. B. V.

Dopo il “Giorno della Memoria” in onore delle vittime della persecuzione anti-ebraica, ci viene incontro il “Giorno del Ricordo” per le vittime delle atrocità anti-italiane commesse dai partigiani comunisti di Tito.

Il 5 febbraio, nei cinema di cento città italiane (a Roma presso il Cinema Europa, Porta Pia, alle ore 20,30) verrà proiettato il film di Maximiliano Hernando Bruno, regista italo-argentino, che ha dovuto superare le mille, intuitive, difficoltà di “regime” per realizzare il suo “Red Land-Rosso Istria”.

Interpreti principali Franco Nero, Geraldine Chaplin e Selene Gandini, quest’ultima nei panni di Norma Cossetto, la fanciulla ventitreenne di Visinada (oggi città croata) che nel 1943 fu catturata e imprigionata in quanto figlia di un esponente del fascismo. Lungamente seviziata e violentata dai partigiani slavi e poi barbaramente gettata in una foiba, ancora viva e legata ad altri col filo di ferro. Dopo tanti anni di indegno silenzio negazionista dell’”arco costituzionale” italiano, la martire fu insignita nel 2005 della medaglia d’oro al merito civile, quando il presidente Carlo Azelio Ciampi decise lodevolmente di rompere l’omertà.

E’ giusto partecipare con intensità a queste proiezioni, quasi come a un rito riparatorio, per un’opera artistica (prodotta da Venicefilm in collaborazione con Rai Cinema) che rompe il conformismo politico, culturale, storiografico e divulgativo, su una delle pagine più drammatiche e commoventi che hanno visto il sacrificio inflitto a centinaia di migliaia di italiani per la sola “colpa” di essere italiani.

articolo pubblicato il: 26/01/2019

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