Esistono divergenze sulla data precisa in cui si ascrive la presenza dell'emigrazione italiana in Brasile. Alcuni affermano che si debba parlare del 1875, anche se si trattava di poche persone, in maggioranza trentini, allora sudditi dell'impero austro-ungarico; altri parlano del 1878, quando arrivò una grande ondata di veneti. Ancora in piccole (secondo i parametri brasiliani) località degli stati del Sud si parla il Talián, che non è altro che un veneto ormai arcaico misto all'italiano delle successive ondate migratorie.
Nel 1878 un piccolo gruppo di veneti si istallò a Butiatumirim, sobborgo di Curitiba, la capitale del Paraná, Dodici anni dopo gli italiani erano molto aumentati di numero e dettero vita alla città di Colombo, così chiamata in onore del grande genovese.
I festeggiamenti per il centotrentesimo anniversario andranno avanti, nella città di Colombo, per tutto il 2008, patrocinati dall'associazione Padre Alberto Casavecchia. Padre Alberto non era veneto (era nato a Ceprano, in provincia di Frosinone) ed era giunto in Brasile molto più tardi, essendo della classe 1884, ma è ancora ricordato per la sua opera pastorale e per i miglioramenti che apportò alla chiesa principale.
In seno all'associazione sono nati gruppi folcloristici di canti e danze veneti, un centro iconografico che raccoglie vecchie fotografie, testimonianza dell'immigrazione, un centro studi che si occupa di ritrovare in Veneto i paesi d'origine delle varie famiglie, in base allo studio dei cognomi.