Presso il Chiostro del Bramante, a Roma, dopo circa mezzo secolo dall'esposizione alla Galleria d'Arte Moderna, una nuova mostra dedicata ai 'macchiaioli', curata da Francesca Dini per la Fondazione Bricherasio di Torino e suddivisa in otto sezioni tematiche, con sale interamente dedicate a tre dei suoi massimi esponenti, Fattori, Lega e Signorini, in un lungo percorso espositivo con oltre cento opere, alcune delle quali assolutamente inedite ed esposte per la prima volta al pubblico.
Una mostra rinnovata ed arricchita rispetto alla precedente, che celebra il più importante movimento dell'arte italiana del XIX secolo, proposto da artisti che esprimono l'appartenenza alla propria terra, la naturalità della vita agreste, l'intimità familiare, il valore della donna in ambito familiare, dando nuova vita ai macchiaioli, da una collocazione provinciale ad altra di più ampio respiro nell'ambito di quel rinnovamento espressivo dell'arte in Europa ed il confronto con l'impressionismo d'oltralpe.
La pratica del macchiare, intesa quale stadio intermedio di esecuzione pittorica, prende corpo da un gruppo di artisti toscani che si ritrovavano al Caffè Michelangiolo di Firenze, dopo i moto rivoluzionari del 1848, caffè che fu frequentato anche da artisti stranieri oltre che di altre regioni italiane; la rassegna offre una ricca panoramica di tutti i massimi rappresentanti del movimento, coinvolti nelle vicende risorgimentali e nella ricerca di un'Italia migliore.
Ecco allora tele solari, inondate di luce e di colore, sia nella rappresentazione dei paesaggi e della vita rurale, nei campi che negli interni borghesi, dal forte impatto emozionale e da una straordinaria forza poetica: come non ricordare ad esempio 'Strada di campagna con barroccio' di Raffaello Senesi, vibrante di abbacinante luminosità che penetra persino le ombre più scure, o 'La scolarina' di Giovanni Fattori, una pura sintesi di forma-colore?
Ed ancora 'Filatrici di paglia della Valdelsa' di Cristiano Banti, che propone la serenità delle donne all'ora del tramonto, dopo una giornata dedicata alle umili occupazioni campestri, tema tipico della poetica macchiaiola tesa alla rappresentazione del vero; oppure la veduta mozzafiato di Telemaco Signorini in 'Dal santuario di Riomaggiore', che quasi esclude la visione del cielo e che fu riproposta dall'artista in varie altre rappresentazioni tese a nuove ricerche cromatiche e prospettiche.
Per finire, ricordiamo 'Un dopo pranzo' di Silvestro Lega, un momento di intimità familiare, all'ombre di un pergolato, studio preparatorio di analogo soggetto proposto dall'artista alla mostra della Società Promotrice Fiorentina del 1868, oggi alla Pinacoteca di Brera, e 'La lezione di pianoforte' dello stesso autore, una scena di vita quotidiana in una delle stanze del Villino Batelli a Piagentina, tutta giocata sulla luce del sole che colpisce alle spalle allieva e maestra, probabilmente Virginia, la donna amata dal Lega.
Completa la rassegna 'I Macchiaioli. Sentimento del vero' un pregevole volume di grande formato edito da SilvanaEditoriale, con la riproduzione delle opere in uno a vari testi critici e schede tecniche.
Al Chiostro del Bramante, a Roma, sino al 3 febbraio p.v. tutti i giorni dal martedì al venerdì con orario 10,00-20,00, il sabato con orario 10,00-22,00, la domenica con orario 10,00-21,00, chiuso iol lunedì; inoltre aperto il 1° gennaio con orario 11,00-21,00 ed il 6 gennaio con orario 10,00-21,00.
Costo del biglietto: ridottissimo il lunedì a 7,00 €, ridotto il mercoledì ed il venerdì a 9,00 €, sabato e domenica € 10,00: ulteriori riduzioni per bambini e disabili. Biglietteria sino ad un'ora prima della chiusura.