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musica
"Petite messe solennelle"

alla Chiesa di San Domenico di Bitonto


Per Gioachino Rossini era un "peccato di vecchiaia", ma la "Petite Messe Solennelle" altro non è che un capolavoro. L'opera di musica sacra, scritta dal maestro nel 1863, cinque anni prima della sua morte, anticipa i tempi della musica moderna dando nuovi indirizzi estetici e forme avveniristiche che si svilupperanno ben oltre la metà dell'Ottocento per giungere agli inizi del Novecento.

A 150 anni dalla scomparsa del compositore pesarese, sabato 17 marzo alle ore 20.00 le note del suo "testamento spirituale" risuoneranno nella Chiesa di San Domenico di Bitonto, grazie all'associazione socio-culturale "La Macina".

La "Petite Messe Solennelle", letteralmente "Piccola Messa Solenne", è "solenne" perché usa il testo liturgico nella sua interezza, è ampliamente sviluppata, impiega solisti e coro, ma è anche "piccola" perché si serve di un numero limitato di esecutori.

Guidati dal maestro concertatore Massimo Testa, infatti, sull'altare della chiesa ci saranno il soprano Luciana Distante, il mezzosoprano Ambra Vespasiani, il tenore Giuseppe Maiorano, il baritono Ettore Nova e il "Coro Lirico Città di Bitonto". L'accompagnamento musicale sarà affidato alla pianista Tetyana Saphesho e a Franco Capozzi all'harmonium.

L'evento, organizzato dai Consigli direttivi dell'Arciconfraternita del SS. Rosario e della Confraternita Monte dei Morti della Misericordia, vuole celebrare il restauro dell'affresco presente nella Cappella dei Misteri della Chiesa di San Domenico e la nuova base processionale di S. Maria della Misericordia.

Alle 18.30, prima del concerto a cura dell'associazione "La Macina", infatti, ci sarà la presentazione dei lavori. Ai saluti di don Ciccio Acquafredda, parroco di San Giovanni Evangelista, e dell'assessore ai Beni Culturali, Rosa Calò, seguiranno gli interventi del dott. Antonio Sicolo, esperto in Beni Culturali, di Valerio Jaccarino della Ditta Studio D'Arte e Restauro di Andria e di Alfonso Pizzoleo della Ditta F.lli Pizzoleo di Poggiardo.

articolo pubblicato il: 12/03/2018

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