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i conti senza l'oste
di G. V. R. M.

Se il Parlamento si trova nello stallo di non sapere dove andare a finire è solo colpa del Rosatellum, congegnato in modo da non far vincere nessuno e, di conseguenza, di favorire gli inciuci. Quando è stato ideato il PD era l'ago della bilancia e Forza Italia il partito egemone del centrodestra. Renzi e Berlusconi non potevano mai immaginare che il PD subisse una tale sconfitta e che, dall'altra parte, la Lega divenisse il partito egemone della sua coalizione.

Il gioco era per loro semplice; appoggiati da una parte dalla lista di Emma Bonino, che nei sondaggi doveva prendere non si sa quanti voti, e dall'altra dalla Quarta gamba, anch'essa veleggiante sul cinque per cento, i due partiti maggiori si sarebbero alleati per responsabilità verso il Paese, per tranquillizzare l'Europa e per fare l'ennesima legge elettorale. Le cose sono andate in modo diametralmente opposto; il Pd è crollato e la Bonino ha raccolto una manciata di voti, mentre dall'altra parte, dopo ventiquattro anni Forza Italia non è più il partito principale del centrodestra e la Quarta gamba si è rivelata una gambettina.

Se Berlusconi avesse appoggiato Renzi al referendum costituzionale, la sera delle elezioni si sarebbe saputo chi avrebbe vinto. Era comunque la prima volta che si metteva mano ad una riforma profonda dal dopoguerra; basti pensare all'abolizione delle province, che stanno lì dai tempi di Vittorio Emanuele II. Certamente Renzi sbagliò a riformare a colpi di fiducia, invece di cercare ampi consensi in parlamento, e soprattutto a personalizzare il referendum con la promessa di ritirarsi dalla politica se avesse perso.

Fu un'occasione mancata per tutti, a cominciare da quelli di LEU, che pensavano di fare chissà quali risultati ed hanno salvato a malapena qualche cadrega. Ma d'Alema, nonostante sia arrivato quarto con circa il quattro per cento dei voti in quello che doveva essere il blindatissimo collegio di Nardò, seguita a pontificare in pubblico, mostrando ancora al mondo il suo ego smisurato.

D'Alema è in buona compagnia; anche Ettore Rosato, ideatore del Rosatellum, parla ai cronisti politici, spiegando dove dovrebbe andare il PD. Anche lui dimostra di avere una grandissima opinione di sé, nonostante i pasticci provocati dalla sua creatura.

articolo pubblicato il: 11/03/2018 ultima modifica: 24/03/2018

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