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cronache
un grande Direttore: ricordando Thomas Schippers
di G. V. R. M.

Trenta anni fa, il sedici dicembre 1977, moriva a soli quarantasette anni Thomas Shippers, giustamente considerato tra i più grandi direttori d'orchestra del Novecento.

Il nome di Thomas Schippers è indissolubilmente legato al festival dei Due Mondi di Spoleto, del quale fu direttore musicale dalla prima edizione del 1958 fino al 1975. Non varrebbe forse la pena di ricordare le polemiche di allora, quando le strade di Schippers e del suo amico e scopritore Giancarlo Menotti si divisero per sempre.

La storia di una grande manifestazione artistica è anche, ovviamente, storia di grandi amicizie, cementate da speranze e sogni in comune, ma, spesso inevitabilmente, anche da litigi e separazioni.

Giovanni Carandente, colui che negli anni Sessanta organizzò una mostra indimenticabile di sculture nelle vie della città e fece conoscere Crhisto, con i suoi monumenti impacchettati, in Italia, ebbe più tardi a dichiarare che fu costretto ad abbandonare la manifestazione perché la sua visione di direzione della sezione arti plastiche non era più in sintonia con quella dei responsabili del Festival (ciò non gli ha impedito di seguitare ad amare Spoleto, tanto che un'intera sezione della Galleria civica d'arte moderna è composta dalla sua donazione).

Schippers, colui che aveva convinto Menotti a scegliere Spoleto invece di altre cittadine medievali, dovette dunque abbandonare suo malgrado e con amarezza Spoleto, salvo ritornarci per sempre, due anni dopo, nel muraglione di quella piazza del Duomo che aveva visto tante volte la sua bacchetta dirigere il concerto di chiusura del Festival.

Christopher Keene, che per poco tempo lo sostituì, ebbe parole poco gentili nei confronti del Maestro, dichiarando che non capiva perché si parlasse della signorilità e della nobiltà del suo predecessore, in contrapposizione con la sua giovanile rozzezza, quando Schippers era figlio di un venditore di frigoriferi ed era nato a Kalamazoo, città che negli USA viene usata come esempio di luogo sperduto (in realtà era nato il 9 marzo 1930 a Portage Michigan). Ma Thomas Schippers era un vero, gran signore e come tutti i veri signori non mostrava alcuna albagia né arroganza. Talvolta lo si vedeva fermarsi a parlare per le vie del Corso (che allora era la strada più animata di Spoleto) con semplici cittadini che lo interpellavano.

Ma non è intenzione di questo brevissimo ricordo riaprire antiche polemiche, come il fatto che le sue ceneri non fossero state ospitate dentro il Duomo, come qualcuno a quell'epoca propose (avrebbero fatto meritoria compagnia ai resti di fra' Filippo Lippi, altro grande amico di Spoleto). Le polemiche accompagnano il Festival da tanti anni ed altre ne appaiono all'orizzonte, dato che con la recente scomparsa del Maestro Menotti è venuto a mancare non solo il fondatore, ma anche quella figura carismatica in grado di imporsi ai diversi punti di vista.

Nel trentennale della morte, Thomas Schippers sarà ricordato in tanti luoghi del mondo e naturalmente anche a Spoleto, con una mostra ed un concerto, il 21 dicembre, diretto da Steven Mercurio, con le musiche che il Maestro scelse per l'edizione del 1964; doveroso omaggio a colui che contribuì a far conoscere a tutto il mondo il nome della piccola Spoleto.

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