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coazione a ripetere
di Teddy Martinazzi

La coazione a ripetere, teorizzata da Sigmund Freud e ripresa, con differente concezione, da Carl Gustav Jung, è concetto così conosciuto che non staremo qui a dilungarci a parlarne. Sia, comunque, che si segua la teoria freudiana (pulsione di morte) che quella junghiana (tendenza all'identificazione) la sostanza non cambia; tutte e due le teorie riconoscono una tendenza alla ripetizione, con conseguente elusione della tensione vitale (ci scusino gli psicologi per la banalizzazione).

Nel 1994 gli italiani di destra e molti che di destra non erano votarono Forza Italia, che all'epoca si dimostrò qualcosa di nuovo e di vincente. Per Forza Italia votarono tanti che non comprendevano perché Occhetto dovesse avere in tasca una vittoria annunciata con la sua "gioiosa macchina da guerra" (definizione che sembrava azzeccatissima ma che in seguito nessuno ha avuto più il coraggio di usare perché, nell'occasione, portò decisamente sfiga alla coalizione di sinistra).

A distanza di tredici anni nulla è cambiato o, gattopardescamente, tutto è cambiato. Gli eredi del PCI-PDS-DS sono confluiti nel PD insieme agli eredi della sinistraDC-Popolari-Margherita ed ai prodiani-ulivisti, ma le facce sono sempre le stesse e non si comprende cosa il PD possa dire di nuovo; oltre alla somma aritmetica dei voti dei partiti originari, non sembra che possa far breccia nei cuori del popolo di sinistra e pescare abbastanza nell'elettorato moderato.

Dall'altra parte Berlusconi ci riprova, ma con quattordici anni in più sulle spalle (il che è un grosso handicap per chi ha fatto dell'immagine la propria carta vincente) e con alleati non più disposti a fare da comparse.

Nel '94 Casini (Pierferdinando) era solo un giovane deputato di cui si diceva che fosse stato eletto perché la gente lo scambiava con Casini (Carlo), il cattolico antiabortista, e Fini era per tutti il giovane erede di Almirante. Allora sapevano che senza Berlusconi non sarebbero andati da nessuna parte.

Oggi, come Parisi, Boselli e Pecoraro Scanio, sono diventati due Statisti e il ruolo di comprimari va loro decisamente stretto, tanto più che stanno ambedue vivendo una seconda giovinezza; il cattolicissimo Casini ha impalmato civilmente la seconda consorte e il conservatore Fini è diventato papà in un'età in cui di solito si diventa nonni, per di più con una donna che non è ancora sua moglie (comunque congratulazioni e sinceri auguri a tutti e due). Adesso i due non ci stanno più e cominciano a tirare fuori i sassolini dalle scarpe, ma, con tutto il rispetto, non hanno la statura del Picconatore. Fini ammette che nel precedente Governo ci si preoccupava troppo di giustizia e di televisioni (lui era all'opposizione?) e Casini, con le sue esternazioni a giorni alterni, ricorda "Canne al vento" di deleddiana memoria. Ambedue si rendono conto che il nuovo partito che sta nascendo da Forza Italia non rappresenta più la sorpresa di un tempo, ma sono (forse) anche coscienti che senza Berlusconi anche oggi non andranno da nessuna parte, quantomeno nel centrodestra. Casini magari può imitare Mastella, ma per Fini il salto sarebbe quantomeno problematico.

Coazione a ripetere anche nel campo dei guru televisivi. Si ripresenta Celentano, forse il nostro cantante migliore dell'ultimo mezzo secolo (già?), e invece di limitarsi a cantare pretende di dire cose di grande impatto, come pretendeva, senza riuscirci, vent'anni fa. Ma un conto è esprimere opinioni nel salotto di casa propria, altro parlare da profeta. Beppe Grillo si presenta ancora come comico, ma non si capisce dove stia la sua comicità; sono molto più comici di lui certi personaggi che si presentano ufficialmente come politici. L'unico che si salva è Benigni, che ha il grande merito di tener viva la memoria di Dante tra un popolo che in buona parte legge solo Topolino.

Lo slancio vitale è quello che permette all'uomo di non essere mai uguale a se stesso e di modificare l'ambito sociale in cui vive. La coazione a ripetere è una limitazione che impedisce il cambiamento e la crescita psicologica dell'individuo. In Italia sembra che la psicanalisi non abbia attecchito molto.

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